Alla metà degli anni '60 la flotta di aerei per il trasporto della Kōkū Jieitai, la forza aerea giapponese, era composta principalmente da diversi Curtiss C-46 Commando, un velivolo cargo americano costruito durante la Seconda guerra mondiale.[2] Al tempo il Curtiss C-46 Commando era relativamente capiente, ma non reggeva più il confronto con il nuovo Lockheed C-130 Hercules ed era obiettivamente obsoleto.
Fu così che nel 1966 fu emessa una specifica per la costruzione di un aereo da trasporto più moderno,[2] per soddisfare le richieste della Kōkū Jieitai. Nel 1968 fu assegnato un contratto per la costruzione di due prototipi.[2] Il primo velivolo, chiamato XC-1, fu costruito dalla Kawasaki presso gli stabilimenti di Gifu, a partire dall'estate 1969, e volò per la prima volta il 12 novembre 1970.[2]
La valutazione dei due prototipi portò al contratto per la fabbricazione di due esemplari di preserie, e in seguito nel 1972 all'ordine per la produzione in serie. I lavori furono avviati speditamente e la produzione terminò soltanto alla fine del 1981.[2]
Caratteristiche tecniche
Il Kawasaki C-1 è un monoplano ad ala alta a freccia con impennaggio a T, e carrello triciclo anteriore retrattile. La propulsione è garantita da due turboventole Pratt & Whitney JT8D-9, prodotte su licenza da Mitsubishi, con una spinta ciascuna di circa 6.577 kg , e montate sotto le ali in due gondole subalari.[2]
La velocità di crociera è di 657 km/h a un'altitudine di 10.000 metri, mentre la velocità massima raggiungibile è di 806 km/h.
L'equipaggio è composto da cinque persone. Il C-1 è completamente pressurizzato e condizionato, e può trasportare fino a 60 soldati o 45 paracadutisti completi di ogni dotazione.[2] Altrimenti possono essere imbarcati fino a 36 feriti con barelle e personale medico.
Il carico standard è di circa 8.000 kg, ma in particolari condizioni può raggiungere il massimo di 11.900 kg.
Impiego operativo
Il Kawasaki C-1 è stato introdotto in servizio operativo con la Kōkū Jieitai, la forza aerea di autodifesa giapponese, nell'aprile 1973. Tuttavia inizialmente furono assegnati alla base aerea di Iruma soltanto per l'addestramento e le prove, e in particolare vennero affidati per tale incarico al 402°Squadrone di trasporto aereo tattico. Finalmente, nell'aprile 1975, il C-1 raggiunse la piena operatività e iniziò a svolgere missioni regolari.
Sono stati costruiti un totale di 31 esemplari, l'ultimo dei quali è stato consegnato il 21 ottobre 1981.[2]
Benché ci siano progetti più avanzat, come il Kawasaki C-2, destinati a sostituirlo, il C-1 è rimasto in servizio ben oltre il 2020 come trasporto truppe e materiali per le Forze di autodifesa giapponesi. Alla fine di marzo 2023 erano comunque rimasti in servizio solo 6 esemplari di C-1.
Varianti
XC-1 - Prototipo.
C-1/C-1A - Versione standard per il trasporto.
C-1FTB - Prototipo usato come banco di prova FTB (Flying Test Bed).
In totale 31 esemplari costruiti, inclusi i prototipi.
27 C-1A da trasporto e 1 EC-1B ELINT consegnati, e tre prototipi utilizzati per la sperimentazione. 16 C-1A e l'unico EC-1B in servizio al novembre 2020.[3] A marzo 2023 gli esemplari ancora in servizio si erano ridotti a 6.
Note
^John W.R. Taylor, Jane's All the World's Aircraft 1976-77, London, Jane's Yearbooks, 1976, pp. 124-125.
Giorgio Apostolo, Giuseppe Dicorato, Antonio Falzoni e Gianfranco Rotondi, L'Aviazione. Grande enciclopedia illustrata, vol. 9, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1982-1986.
Rolf Berger, 1000 Aerei. Apparecchi di ogni epoca e genere, Firenze, Giunti Editore, 2008.