Nel 1928 passò al partito popolare, il cui leader era lo zio Panagīs Tsaldarīs. Dal 1933 al 1935 entrò nel governo di quest'ultimo come vice-ministro dei Trasporti e poi come sottosegretario del premier. Dopo la morte di Panagis Tsaldaris nel 1936 divenne membro della commissione amministrativa del partito che però fu presto dissolta durante la dittatura di Ioannis Metaxas.
Dopo la liberazione nel 1944, riuscì a fuggire e a riparare in Egitto. Alla fine della guerra venne riconosciuto come leader del rinato Partito Populista e vinse le elezioni del 1946 alla testa del partito patriottico unico, una coalizione conservatrice.
Nell'agosto del 1946 il suo governo promosse il referendum per il ritorno della monarchia.
Con l'ascesa al poter del maresciallo Alexandros Papagos, il Partito Populista perse gran parte del proprio elettorato e alle elezioni del 1958 Tsaldaris non venne rieletto.
Bibliografia
B.P.Boschesi - Il chi è della Seconda Guerra Mondiale - Mondadori Editore, 1975, Vol. II, p. 223-224
1Capo di governo militare/dittatoriale. 2Capo di un governo che non controllava Atene. 3Capo di governo di emergenza. 4Capo del governo collaborazionista durante l'occupazione dell'asse.