Kurt D. Cobain nasce il 20 febbraio 1967 al Grays Harbor Hospital di Aberdeen, cittadina nello Stato di Washington,[2][3] da un famiglia di origini irlandesi.[4] Sua madre è Wendy Elizabeth Fradenburg, barista e segretaria. Suo padre è Donald Leland Cobain, meccanico. I due, conosciutisi a scuola, si erano sposati nel 1965 in Idaho. Cobain ha una sorella, Kimberly (1970), un fratellastro da parte di padre, Chad, e una sorellastra da parte di madre, Brianne (1986).[5]
Cobain manifesta interesse per la musica e l'arte fin da bambino: disegna personaggi di film e cartoni animati, a quattro anni suona il pianoforte e canta, a scuola suona il tamburo. Figura fondamentale per Kurt è la zia Mary Fradenburg Earl, anch'essa musicista, che lo avvicina alla musica fin da bambino invitandolo alle prove della sua band e facendogli ascoltare molti dischi. Gli regalerà inoltre la sua prima chitarra e gli metterà a disposizione la sua casa per prove e registrazioni.[6][7] I primi ascolti sono Ramones, Beatles, Monkees, Electric Light Orchestra.[8][9] Il divorzio dei genitori (1975)[10] è un evento tanto doloroso da segnarlo per sempre:[11]
«Per qualche ragione me ne vergognavo. Mi vergognavo dei miei genitori. Non riuscivo più a guardare in faccia alcuni dei miei compagni di scuola perché desideravo disperatamente avere una famiglia normale. Mamma, papà. Volevo quel tipo di sicurezza e lo rinfacciai ai miei genitori per parecchi anni.»
Alla Weatherwax High School, spronato da professori e familiari, si dedica all'arte. Qui stringe amicizia con Myer Loftin, un compagno di scuola dichiaratamente omosessuale, cosa che lo isola dal resto dei compagni,[18] e per la prima volta fa uso di marijuana.[19]
«Anche se mi ero fatto per la prima volta proprio in quelle settimane avevo dichiarato che era "qualcosa che avrei fatto per il resto della mia vita!". E avrei fatto praticamente di tutto per assicurarmi il rifornimento di quell'erba meravigliosa.»
(Kurt Cobain)
Nel 1985 lascia la casa materna e si trasferisce a Olympia, mantenendosi come insegnante di nuoto, lavapiatti e bidello. In questo periodo si avvicina a filosofie orientali quali buddhismo e giainismo[6] e fonda la sua prima band, i Fecal Matter, con Dale Crover. Incidono i primi demo a casa della zia Mary, Illiteracy Will Prevail.[20] Il brano Downer sarà poi rimasterizzato e incluso in Bleach.
«Passando molto tempo con amiche donne finii per comprendere a quanta mancanza di rispetto, a quanta oppressione erano sottoposte. Voglio dire, le parole: ‘t**ia’ e ‘pu**ana’ erano d'uso comune, ricorrenti. Anche se ho ascoltato molto band come Aerosmith e Led Zeppelin, e alcune delle loro melodie mi piacevano, dopo anni ho realizzato quanto la loro musica avesse a che fare con il sessismo. Il modo in cui scrivevano dei loro ca**i e del fare sesso. Ho cominciato a rendermi conto di ciò che mi infastidiva così tanto negli ultimi anni di liceo.»
Alla fine degli anni Ottanta, Kurt lavora come roadie per vari gruppi, tra cui i Melvins e i Bam Bam di Tina Bell, figura seminale della scena di Seattle.[26] Nel 1987, con Krist Novoselic, Cobain forma i The Stiff Woodies, con Aaron Burckhard alla batteria. Dopo vari cambi di nome, la band opta per Nirvana.[27]
Il successo con i Nirvana e l'incontro con Courtney Love
«Nirvana significa liberazione dal dolore, dalla sofferenza e dal mondo esterno e questo si avvicina al mio concetto di punk.»
Dopo la pubblicazione del singolo Love Buzz (Sub Pop, 1988) la band si esibisce nei locali di Aberdeen, Seattle e Olympia, distinguendosi per la rabbia delle esibizioni e per la distruzioni delle chitarre come atto performativo e provocatorio.[28] Con il batterista Chad Channing, giunto dopo una serie di cambi, la band registra il primo album, Bleach (Sub Pop, 1989).
«I Nirvana sono una formazione composta da tre elementi e proveniente dalla periferia di Seattle. Cobain (chitarra e voce) e Novoselic (basso) hanno lottato con troppi batteristi svogliati per tre anni. Negli ultimi nove mesi abbiamo avuto il piacere di prendere Chad (batteria) sotto le nostre ali e sviluppare quelli che adesso sono e sempre saranno i Nirvana.»
(Kurt Cobain)
Nello stesso periodo Cobain collabora con Mark Lanegan degli Screaming Trees,[29] cantando due canzoni nel suo album solista The Winding Sheet (1990). Entrambi amano molto l'artista Lead Belly e decidono di registrare un album di sue cover, ma il progetto si arena dopo poco tempo. Cobain omaggerà il bluesman con una cover di Where Did You Sleep Last Night durante l'MTV Unplugged.[30][31][32]
«Quando il terzetto cominciò a suonare, quel muro di rumore, la rude orecchiabilità delle canzoni e la voce del cantante-chitarrista mancino mi fecero realizzare di stare assistendo a qualcosa di speciale. Forse una delle migliori band che avevo mai visto. E nella fottuta Public Library di Ellensburg, nientemeno! Mi congratulai con Kurt e lui fece lo stesso con me, dichiarandosi fan degli Screaming Trees. Sono tornato nel mio deprimente tugurio pieno di euforia, con addosso la sensazione di aver appena sperimentato qualcosa di davvero grande. È stato facile per noi diventare amici. Sono bastate un paio di lunghe telefonate a parlare di ragazze, musica, vita. Amavo davvero Kurt.»
«Il disco cruciale fu l'esordio degli Alice In Chains (Facelift, 1990, ndr): fece capire che c'era aria nuova, che si stava creando un'alternativa. I Nirvana si trovarono nel mezzo di tutto ciò e giocarono bene le loro carte, favoriti da una personalità iconica come quella di Kurt Cobain. Credo che chiunque si uccida quando è giovane e all'apice del successo sia destinato al mito, al di là dei suoi meriti. A parte ciò, i Nirvana hanno costruito la loro fama compiendo tutte le mosse giuste: la firma con una major, la scelta di un grande produttore e la pubblicazione di un disco "commerciale" come Nevermind, che ha appunto venduto milioni di copie. Probabilmente la loro caratteristica più speciale era la voce di Kurt, differente da quella di chiunque altro.»
(Mark Arm, Mudhoney)
Stando alle dichiarazioni pubbliche, Cobain sembra avere un rapporto ambivalente con l'improvvisa ed enorme celebrità, poiché lo status di rockstar mal si combina all'attitudine punk dichiarata agli esordi. Anche il ruolo di portavoce della generazione X, assegnatogli dai media, sembra metterlo a disagio, così come l'idea che i suoi testi siano portatori di messaggi necessariamente importanti o universali:[35][36]
«La musica viene per prima, i testi sono secondari. Molti dei miei testi sono contraddittori. Scrivo qualche verso sincero, e poi me ne prendo gioco. Non mi piace scrivere cose troppo ovvie, perché poi diventa tutto stantìo. Non puoi essere esplicito tutto il tempo. Non vogliamo essere criptici o misteriosi, ma preferiamo testi che siano diversi, strani, insoliti. È così che amo l'arte.»
Tuttavia Cobain non si sottrae all'esposizione mediatica,[34] prestandosi come protagonista di interviste, copertine, esibizioni televisive, durante le quali sembra divertirsi con esternazioni provocatorie o controverse, spesso sulle altre band.[37][38] Stando ai resoconti di chi lo ha conosciuto, la personalità di Cobain è molto più complessa e sfaccettata di ciò che i media hanno raccontato di lui:[39]
«Cercai più volte di parlare con Kurt. Lui abbassava la testa e se ne andava. Sono sicuro che una buona parte di quella storia [sulla rivalità tra Pearl Jam e Nirvana] nacque dalle continue domande che facevano loro su di noi. A noi chiedevano in continuazione di loro, e la cosa era scocciante.»
(Jeff Ament, Pearl Jam)
«Chris Cornell, Mark Arm, Eddie Vedder e Kurt, c'era rivalità tra loro. Ognuna voleva che la propria voce fosse ascoltata, ognuno voleva avere successo. Ricordo quando Eddie Vedder dei Pearl Jam finì sulla copertina di Time al posto di Kurt. Questo, credimi, fece davvero incazzare Kurt.»
(Courtney Love)
«Quando i Nirvana finirono sulla copertina di Rolling Stone, Kurt indossava una maglietta con la scritta ‘Corporate magazines still suck’. Ho pensato, bene, è fantastico che indossi quella maglietta, ma allo stesso tempo si è reso disponibile al servizio fotografico, ha acconsentito all'intervista e a finire sulla copertina di questa rivista.»
(Chris Cornell, Soundgarden)
«Mi sentivo autorizzato ad accusarlo di essere un po' un venduto, considerato ciò che si supponeva i Nirvana dovevano essere e ciò per cui prendevano posizione pubblicamente, i concerti di beneficenza per gli stupri in Bosnia e cose così. Erano quelli dalla parte giusta, no? La voce, la coscienza di una generazione. Eppure, nonostante tutti gli intenti e gli obiettivi, Kurt si è trasformato in tutto ciò che odiava. Divenne una tipica rockstar, coi capricci, gli hotel di lusso e tutto il resto. Stava succhiando il c***o delle corporations.»
(Anton Brookes)
«Tutte queste storie su Kurt che dorme sotto i portici e sotto i ponti sono state ingigantite. Avrà dormito sotto il portico di casa mia una volta, da ubriaco, tutto qui. L'invenzione più grossa era quella su Kurt Cobain, l'artista tormentato. La gente non capisce che Kurt era un divertente figlio di pu***na.»
(Dale Crover)
Il 1991 è anche l'anno in cui diviene pubblica la sua relazione con Courtney Love, cantante delle Hole. Su dove e quando sia avvenuto il loro primo incontro ci sono versioni della storia differenti. Di certo vi è che, nel febbraio 1992, i due si sposano alle Hawaii e in agosto nasce la figlia Frances Bean.[40] La gravidanza di Love è oggetto di gravi speculazioni, le quali portano all'intervento dei Child Protective Services e alla temporanea sospensione della custodia della bambina.[41] Cobain è fortemente scosso dalla vicenda e scrive a David Geffen, boss della Geffen Records, minacciando di sciogliere i Nirvana come forma di protesta. La lettera, scritta a mano, andrà all'asta nel 2016.[42]
Quentin Tarantino, regista da lui molto stimato, gli propone di partecipare al film Pulp Fiction (1994) nel ruolo dello spacciatore Lance. Cobain, impegnato nella registrazione del disco, pur lusingato, declina l'offerta.[43] Esce il terzo album dei Nirvana In Utero (1993), trainato dal singolo Heart-Shaped Box. Nello stesso periodo conosce l'amato scrittore William Burroughs e collabora con lui all'EPThe ''Priest'' They Called Him (1993). In luglio, mentre la band è a New York per uno show, Cobain ha una overdose di eroina.[34][44] Il consumo di droghe, iniziato probabilmente nella seconda metà degli anni Ottanta, si aggrava quando Cobain usa l'eroina come antidolorifico per un'ulcera non diagnosticata:[45]
«È cominciata con tre giorni in cui mi sono fatto di eroina e non avevo più dolore allo stomaco. Era un tale sollievo.»
La tossicodipendenza di Cobain compromette le relazioni sia interne che esterne alla band:[46]
«Kurt era strafatto di pillole e io gli dissi qualcosa del tipo che per smettere con le droghe lo si deve volere abbastanza. Quel che mi pento di non avergli detto è che doveva lasciare sua moglie, tossica anche lei, perché non puoi disintossicarti finché stai con una persona che si droga esattamente come te.»
(Mark Arm)
«La prima voltà che si fece di eroina Kurt mi chiamò e me lo disse. Gli dissi di non farlo, che stava giocando con la dinamite. Ho sempre detto ciò che pensavo a riguardo, molto apertamente, su poche cose ero così schietto, ma se era un consiglio, non è stato ascoltato. Dicevo cose che non erano proprio gradite, e questo ha creato tensione nella nostra relazione.»
(Krist Novoselic)
L'esibizione-testamento di Cobain e dei Nirvana è il concerto acustico registrato per MTV, che diverrà poi l'album MTV Unplugged in New York (1994). Un'esibizione intensa e sofferta, considerata tra le migliori della serie.[47][48][49][50]
Morte, reazioni e tributi
Nel gennaio 1994, a Seattle, Cobain è impegnato con quella che sarà l'ultima sua sessione di registrazione in studio. Con Krist Novoselic, Dave Grohl e Pat Smear registra la canzone You Know You're Right.[27] In febbraio è sulla televisione italiana che fa la sua ultima apparizione televisiva,[51] ospite coi Nirvana del programma Tunnel (Rai 3) condotto da Serena Dandini, che lo ricorda così:[52]
«Incontrandolo ho avuto l'impressione di una persona di una sensibilità estrema, indifesa, che difficilmente riuscivi a guardare negli occhi, con uno sguardo di paura come di un cucciolo braccato dal mondo.»
A marzo, durante il tour europeo, si prende un periodo di riposo a Roma per problemi di salute, ma viene ricoverato per overdose da farmaci e champagne. Courtney Love dichiarerà poi di aver interpretato questo come un primo tentativo di suicidio del marito.[53][54][55][56] Tornato negli Stati Uniti, acconsente di aderire a un programma di disintossicazione all'Exodus Medical Center di Los Angeles, ma se ne allontana poco dopo per tornare a Seattle.
La mattina dell'8 aprile 1994 il cadavere di Kurt Cobain viene rinvenuto da un elettricista nella sua villa sul lago Washington. Stando alle indagini e ai referti autoptici, il cantante si è suicidato con un colpo di fucile alla testa. Morto a 27 anni, Kurt Cobain entra così a far parte del famigerato Club 27.
Nel suo corpo sono state inoltre rinvenute massicce quantità di eroina. Accanto al cadavere viene ritrovata una lettera di addio alla sua famiglia e al suo pubblico.[57][58][59]
To Boddah pronounced (in italiano: "A Boddah")
(EN)
«Speaking from the tongue of an experienced simpleton who obviously would rather be an emasculated, infantile complain-ee. This note should be pretty easy to understand. All the warnings from the punk rock 101 courses over the years, since my first introduction to the, shall we say, the ethics involved with independence and the embracement of your community has proven to be very true. I haven't felt the excitement of listening to as well as creating music along with reading and writing for too many years now. I feel guilty beyond words about these things. For example when we're backstage and the lights go out and the manic roar of the crowd begins, it doesn't affect me the way in which it did for Freddie Mercury, who seem to love, relish in the love and adoration from the crowd, which is something I totally admire and envy. The fact is, I can't fool you, any one of you. It simply isn't fair to you or me. The worst crime I can think of would be to rip people off by faking it and pretending as if I'm having 100% fun. Sometimes I feel as if I should have a punch-in time clock before I walk out on stage. I've tried everything within my power to appreciate it (and I do, God believe me I do, but it's not enough).
I appreciate the fact that I and we have affected and entertained a lot of people. I must be one of those narcissists who only appreciate things when they're gone. I'm too sensitive. I need to be slightly numb in order to regain the enthusiasm I once had as a child. On our last 3 tours, I've had a much better appreciation for all the people I've known personally and as fans of our music, but I still can't get over the frustration, the guilt and empathy I have for everyone. There's good in all of us and I think I simply love people too much, so much that it makes me feel too fucking sad. The sad little sensitive, unappreciative, Pisces, Jesus man! Why don't you just enjoy it? I don't know. I have a goddess of a wife who sweats ambition and empathy and a daughter who reminds me too much of what I used to be, full of love and joy.
Kissing every person she meets because everyone is good and will do her no harm. And that terrifies me to the point where I can barely function. I can't stand the thought of Frances becoming the miserable, self-destructive, death rocker that I've become. I have it good, very good, and I'm grateful, but since the age of seven, I've become hateful towards all humans in general. Only because it seems so easy for people to get along and have empathy. Only because I love and feel sorry for people too much I guess. Thank you all from the pit of my burning, nauseous stomach for your letters and concern during the past years. I'm too much of an erratic, moody, baby! I don't have the passion anymore, and so remember, it's better to burn out than to fade away.
Peace, love, empathy.
Kurt Cobain.
Frances and Courtney, I'll be at your altar.
Please keep going Courtney, for Frances.
For her life will be so much happier without me.
I LOVE YOU. I LOVE YOU.»
(IT)
«Vi parlo dal punto di vista di un sempliciotto un po' vissuto che preferirebbe essere uno snervante bimbo lamentoso. Questa lettera dovrebbe essere abbastanza semplice da capire. Tutti gli avvertimenti che ho ricevuto dalla scuola base del punk-rock nel corso degli anni, fin dai miei primi contatti, per così dire, con l'etica dell'indipendenza e dell'abbracciare la propria comunità si sono rivelati esatti. Io non provo più emozioni nell'ascoltare musica e nemmeno nel crearla e nel leggere e nello scrivere da troppi anni ormai. Questo mi fa sentire terribilmente colpevole. Per esempio, quando siamo nel backstage e le luci si spengono e sento il maniacale urlo della folla cominciare, non ha nessun effetto su di me, non è come era per Freddie Mercury, che adorava la folla e ne traeva energia e io l'ho sempre invidiato per questo. Il fatto è che io non posso imbrogliarvi, nessuno di voi. Semplicemente non sarebbe giusto nei vostri confronti né nei miei. Il peggior crimine che mi possa venire in mente è quello di fingere e far credere che io mi stia divertendo al 100%. A volte mi sento come se dovessi timbrare il cartellino ogni volta che salgo sul palco. Ho provato tutto quello che è in mio potere per apprezzare questo (e l'apprezzo, Dio mi sia testimone che l'apprezzo, ma non è abbastanza).
Ho apprezzato il fatto che io e gli altri abbiamo colpito e intrattenuto tutta questa gente. Ma devo essere uno di quei narcisisti che apprezzano le cose solo quando non ci sono più. Io sono troppo sensibile. Ho bisogno di essere un po' stordito per ritrovare l'entusiasmo che avevo da bambino. Durante gli ultimi tre nostri tour sono riuscito ad apprezzare molto di più le persone che conoscevo personalmente e i fan della nostra musica, ma ancora non riesco a superare la frustrazione, il senso di colpa e l'empatia che ho per tutti. C'è del buono in ognuno di noi e penso che io amo troppo la gente, così tanto che mi sento troppo fottutamente triste. Il piccolo triste, sensibile, ingrato, Pesci, Gesù santo! Perché non ti diverti e basta? Non lo so. Ho una moglie divina che trasuda ambizione ed empatia e una figlia che mi ricorda troppo di quando ero come lei, pieno di amore e gioia.
Bacia tutte le persone che incontra perché tutti sono buoni e nessuno può farle del male. E questo mi terrorizza a tal punto che perdo le mie funzioni vitali. Non posso sopportare l'idea che Frances diventi infelice, autodistruttiva rocker come me. Mi è andata bene, molto bene durante questi anni, e ne sono grato, ma è dall'età di sette anni che sono avverso al genere umano. Solo perché a tutti sembra così facile tirare avanti ed essere empatici. Penso sia solo perché io amo troppo e mi rammarico troppo per la gente. Grazie a tutti voi dal fondo del mio bruciante, nauseato stomaco per le vostre lettere e il supporto che mi avete dato negli anni passati. Io sono troppo un bambino incostante, lunatico! Non ho più nessuna emozione, e ricordate, è meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente.
Pace, amore, empatia.
Kurt Cobain.
Frances e Courtney, io sarò al vostro altare.
Ti prego Courtney continua ad andare avanti, per Frances.
Perché la sua vita sarà molto più felice senza di me.
VI AMO. VI AMO.»
(Kurt Cobain, To Boddah pronounced)
Il 10 aprile 1994 si tiene una veglia commemorativa al Seattle Center, durante la quale viene fatta ascoltare una registrazione di Courtney Love che legge la lettera di Cobain.[60] Poco dopo il corpo viene cremato e parte delle ceneri viene depositata al tempio buddista di Ithaca (New York), parte dispersa nel fiume Wishkah.
L'ondata di sgomento che percorre il mondo della musica è profonda, ed enorme la risonanza mediatica. I media arrivano a Seattle da tutto il mondo per coprire la storia,[61] le band della città esprimono il loro sconcerto,[29] persino l'allora presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, valuta la possibilità di tenere un discorso alla nazione. Sconsigliato da Eddie Vedder, pochi giorni dopo il fatto in visita coi Pearl Jam alla Casa Bianca, desiste.[62] Stando ad uno studio commissionato dalle autorità sanitarie dello Stato di Washington e pubblicato sul Journal of the American Association of Suicidology il temuto effetto-emulazione non si verifica.[63]
«Lo conoscevo da molto prima che diventasse una superstar. Lo consideravo un amatissimo fratello minore. (Non aver risposto alle sue chiamate il giorno della sua morte) mi ha lasciato un senso di colpa che non mi abbandonerà mai.»
(Mark Lanegan)
C'è chi, come i Melvins, rifiuta il culto del martire. Poco dopo la morte di Cobain fanno stampare dei poster con la scritta "We Killed Kurt" e delle t-shirt con la sua caricatura e la scritta "L'unico drogato buono è il drogato morto".[64]
«Kurt è morto, ma per noi non fa alcuna differenza. Continuiamo a divertirci ridendo di lui!»
(Mark Deutrom)
«Era ovvio, ma non potevo crederci. Quando hai a che fare con i tossici, la loro morte non ti sorprende, sei più o meno preparato. È così che va a finire, capisci? Avevamo uno show quella sera, e l'abbiamo fatto lo stesso. Non volevo certo smettere di vivere per questo. La cosa migliore che si può fare è essere esempi viventi del fatto che quella roba non funziona»
(Buzz Osborne)
Cher gli dedica The Fall/Kurt's Blues,Sinead O' Connor lo omaggia con una cover di All Apologies (Universal Mother, 1994), Jared Leto reinterpreta Pennyroyal Tea,Eminem lo cita nei brani Cum on Everybody,Untitled e Antichrist,Lana Del Rey in Oh Say Can You See, i Limp Bizkit in Creamer (Radio is Dead), i Blur in Song 2.
Nel 1996 la Fender mette in produzione la chitarra Fender Jag-Stang come omaggio a Cobain.
Soaked in bleach - Chi ha ucciso Kurt Cobain (2015) è un docu-drama diretto da Benjamin Statler che, per bocca dell'investigatore privato Tom Grant, ipotizza responsabilità a carico di Courtney Love. Data la gravità delle accuse, lei minaccia azioni legali per diffamazione e danni morali, ma, vista la scarsa eco suscitata dal film, che passa sostanzialmente inosservato tranne alcune recensioni negative, non vi sono strascichi giudiziari né mediatici ulteriori.[66][67][68]
Cobain appare coi Nirvana in una puntata della serie animata I Simpson dedicata agli anni Novanta[69] e nel videogioco Guitar Hero 5.[70]
Dal 2014, ogni anno, la città natale di Cobain, Aberdeen, gli dedica una giornata di commemorazione.[71]
Nel giugno 2020[72] e nel maggio 2022[73] vanno all'asta per diversi milioni di dollari due chitarre appartenute a Cobain.