Laurino è un caratteristico borgo cilentano che, dall'alto di una collina, a 531 m s.l.m., domina sull'intero paesaggio circostante. Ai piedi della collina scorre il fiume Calore Lucano, proveniente da una sorgente sul Monte Cervati e ricco di fauna molto particolare, basti pensare ad esempio alla presenza della lontra.
La prima citazione storica del CASTELLUM DE LAURI, risale all'anno 932. Infatti il suo passato è stato più glorioso del presente, se si riflette sul fatto che nel sec. XII la popolazione superava di gran lunga i 3.500 abitanti, distribuiti sul capoluogo ed altre frazioni: Le Chiane Soprane (Piaggine), Le Chiane Sottane (Valle dell’Angelo), Fogna (Villa Littorio) e Zadalampe, da cui si sono poi sviluppati i paesi circostanti. Oggi, a causa dell'emigrazione, ne conta meno di 1.900.
Nel corso dei secoli le antiche popolazioni hanno lasciato pregevoli testimonianze del loro passaggio, come ci ricordano i due stupendi ponti medievali a schiena d'asino, le rovine del castello Longobardo, gli affreschi e varie opere scolpite in legno della Collegiata di Santa Maria Maggiore. Ricco di vegetazione e natura incontaminata, Laurino era conosciuto in passato come "La Perla del Calore".
Il convento di Sant'Antonio da Padova ai piedi del paese, pregevole la chiesa e il chiostro con affreschi.
La collegiata di Santa Maria Maggiore ricca di opere d'arte tra le quali il coro ligneo di Consulmagno XVI sec, la cappella della Madonna del Rosario con altare ligneo dorato e pregevole polittico, l'ancona dell'altare maggiore ricca di statue.
La chiesa di Santa Elena Consalvo, vergine ed anacoreta di Laurino, che visse nella grotta di Pruno.
La chiesa dell'Annunziata.
Nel centro storico numerosi palazzi gentilizi con i loro splendidi portali in pietra locale e numerose sono le cappelle gentilizie, bellissima quella di San Nicola.
Il Seggio, aula aperta sulla piazza antistante, ove si esercitava la giurisdizione sullo stato di Laurino fino al 1806.
Palazzo ducale degli Spinelli, e resti del castello Longobardo.
Due ponti medievali a schiena d'asino: il primo ai piedi del paese, il secondo nei pressi della chiesa di Santa Elena. Entrambi sovrastano il fiume Calore.