«[...] però che, come in su la cerchia tonda Monteriggion di torri si corona, così la proda che 'l pozzo circonda torregiavan di mezza la persona li orribili giganti, cui minaccia Giove del cielo ancora quando tona.»
Il territorio di Monteriggioni presenta al suo interno tratti fisici molto differenziati: si può infatti notare facilmente come attorno al rilievo del Montemaggio siano presenti alcune piccole pianure come Pian del Lago e pian del Casone, il Canneto, alternate a una serie di piccole valli formate da torrenti e ruscelli che caratterizzano la parte centrale e orientale del territorio.
Il Castello di Monteriggioni fu costruito dai senesi, per ordinanza del podestàGuelfo da Porcari, in un periodo compreso tra il 1213 e il 1219. Il terreno, acquistato dalla famiglia nobile Da Staggia, era la sede di un'antica fattoria longobarda (la denominazione di Montis Regis probabilmente indicava un fondo di proprietà regale o che godeva di esenzioni fiscali da parte della corona).
La costruzione del castello per opera della Repubblica di Siena ebbe principalmente scopo difensivo, in quanto il borgo sorse sul monte Ala in posizione di dominio e sorveglianza della Francigena, per controllare le valli dell'Elsa e dello Staggia in direzione di Firenze, storica rivale di Siena.
L'edificazione praticamente ex novo di un castello rappresentava una novità nella politica espansionistica senese: in precedenza, infatti, la città aveva acquistato castelli già esistenti, come quello di Quercegrossa.
Il tracciato circolare delle mura fu ottenuto semplicemente seguendo l'andamento naturale della collina.
Non c'è accordo degli storici sull'eventuale presenza del ponte levatoio. Certa è invece la presenza delle saracinesche, ovvero spesse porte di legno ricoperte di ferro che venivano azionate tramite carrucole. Anche oggi le due porte presentano i segni dei cardini e delle buche causati dalle stanghe di chiusura. Sulla porta San Giovanni si possono anche notare i segni del rivellino, un'altra struttura difensiva di forma rettangolare collocata di fronte alla porta e anch'essa dotata di un ponte levatoio o di una seconda porta.
Il Castello di Monteriggioni era inoltre circondato dalle cosiddette carbonaie, ovvero fossati pieni di carbone che veniva incendiato per respingere gli assalti.
Eventi successivi
Dopo l'edificazione del castello i fiorentini e i senesi si batterono per il suo possesso nel 1244, quando i guelfi fiorentini espulsi dalla loro città entrarono a Monteriggioni, ma raggiunti dai ghibellini aiutati dai senesi furono catturati e uccisi, e nel 1254, quando rientrati i guelfi a Firenze misero sotto assedio Monteriggioni che resistette sino a che la guarnigione tedesca, mal pagata e raggiunta dalla notizia della morte del loro re Corrado IV a Napoli, si fece corrompere e consegnò il fortilizio. Ma già nel 1234 i fiorentini misero a ferro e a fuoco le terre senesi e papa Gregorio IX si adoperò per la pace allo scopo di evitare che l'imperatore Federico II intervenisse per aiutare la città ghibellina di Siena. Il trattato di pace venne firmato a Monteriggioni e si definirono i nuovi confini tra le due città rivali: Siena dovette cedere Poggibonsi, liberare Montalcino e riconsegnare Chianciano.
Nel 1269, dopo la battaglia di Colle (ricordata da Dante nel XIII canto del Purgatorio), i senesi sconfitti si rifugiarono a Monteriggioni, assediato, ma invano, dai fiorentini.
In seguito alla peste del 1348 - 1349 i senesi decisero di far risiedere a Monteriggioni un capitano con alcuni fanti per proteggere la popolazione dai malfattori che imperversavano nella zona.
Nel 1380, secondo quanto si può leggere negli statuti del comune et uomini di Monteriggioni, gli abitanti di Monteriggioni erano considerati "cittadini di Siena".
Nel 1383 un gruppo di esuli senesi si impadronì del Castello con l'inganno, ma si arrese poco dopo.
L'età moderna
Tra il 1400 e il 1500 furono interrate le mura per resistere meglio ai colpi dell'artiglieria. Si rese quindi inutile anche l'utilizzo delle carbonaie.
Nel 1526 i fiorentini assediarono Monteriggioni con 2 000 fanti e 500 cavalieri, bombardando le mura con l'artiglieria. Il Castello di Monteriggioni però resistette e, il 25 luglio di quello stesso anno, nella battaglia di Camollia, i senesi sconfissero l'esercito pontificio, alleato dei fiorentini, che interruppero immediatamente l'assedio.
Il 27 aprile del 1554 Monteriggioni venne ceduto a tradimento, senza alcun combattimento, dal capitano Bernardino Zeti[6], fuoriuscito fiorentino, al Marchese di Marignano che nel 1555 sconfisse definitivamente la Repubblica di Siena. Questo episodio è considerato dagli storici come l'evento che segna il termine dell'epoca comunale in Italia.
Cosimo I dei Medici impose la sua signoria sul territorio e gli abitanti di Monteriggioni vennero portati schiavi a Firenze.
Monteriggioni fu poi ceduta dai Medici alla famiglia Golia di Siena, che a loro volta lo cedettero ai Batta. Fu poi incluso nel ducato di Gian Galeazzo Visconti, pervenendo poi ai Fabbroni, ai Daddi e nel 1704 agli Accarigi, che passarono il vitalizio alla famiglia Griccioli, che tuttora mantiene possedimenti nel castello e nelle campagne circostanti.
Monteriggioni e la Via Francigena
Negli ultimi anni Monteriggioni ha assunto maggiore rilevanza turistica essendo stata inserita all'interno del percorso della Via Francigena dal Consiglio D'Europa, fa quindi parte degli Itinerari Culturali. In questo contesto costituisce la tappa 32. Si tratta di un percorso a piedi che parte da Piazza Roma di Monteriggioni e arriva a Piazza del Campo di Siena, per un percorso di 20,6 km[7]. Per questa sua rilevanza nell'ambito della Via Francigena è stato inserito all'interno di un progetto di ricostruzione territoriale del paesaggio medioevale[8].
Simboli
Stemma
Lo stemma è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 16 dicembre 1936.[9]
«Di rosso, a tre torri merlate alla guelfa, la centrale aperta di nero, unite da mura racchiudenti due altre torri, la destra torricellata di un pezzo e finestrata di nero, l'altra sormontata da una guardiola merlata, nel centro una chiesa, il tutto al naturale e fondato su una campagna di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»
«Drappo di rosso, riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma del comune, con l'iscrizione centrata in argento: «Comune di Monteriggioni.»
(D.P.R. del 14 gennaio 1970)
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Nel territorio di Monteriggioni si trovano numerosi centri di importanza storico-artistica da ricordare:
"Casa Giubileo sul Montemaggio". La Casa Giubileo sorge sul luogo in cui il 28 marzo del 1944 avvenne l'eccidio di Montemaggio durante il quale furono uccisi diciannove giovani partigiani.
Architetture militari
Mura
Dal 2005 è possibile percorrere due tratti degli antichi camminamenti di ronda sulle mura, dai quali si godono stupendi panorami sul Chianti e sulla Montagnola Senese. L'accesso è a pagamento ed il biglietto comprende dal 2023 la visita al Museo Archeologico Monteriggioni, nella vicina Abbadia a Isola. [10]
La torre della bonifica
La pianura ai piedi di Monteriggioni era occupata da una palude, ai margini della quale si fronteggiavano Monteriggioni e l'antica Abbadia a Isola, che dipendeva dal vescovo di Volterra. Quando i monaci dell'Abbazia cominciarono la bonifica idraulica della palude scavando una galleria per far defluire le acque, i senesi la riempivano nottetempo perché la palude era una protezione naturale contro gli eserciti nemici. La questione andò avanti per molto tempo, finché nel 1246 si giunse a un compromesso: i monaci ultimarono la galleria, e i senesi conservarono una consistente area a ridosso del castello. Ancora oggi, nella pianura bonificata, emerge una vecchia torre, situata proprio sopra la galleria sotterranea: serviva da sfiatatoio e da ingresso per la manutenzione della galleria, che oggi non è più percorribile, perché intasata da detriti.[11]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 693 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
A Monteriggioni è stato allestito un Museo delle armi e delle armature, che ospita fedeli riproduzioni artigianali di armi e armature medievali e rinascimentali.
Media
Videogiochi
Il borgo è stato ricostruito in Stronghold Deluxe come mappa di assedio.
Una libera ricostruzione di Monteriggioni è presente inoltre nei videogiochi Assassin's Creed II e Assassin's Creed: Brotherhood in qualità di residenza della famiglia Auditore da Firenze e sede della cripta degli Assassini; la differenza più visibile è che al paese è stata aggiunta una sezione a nord in cui si trovano la lussuosa villa e i giardini circostanti. In particolar modo, nel capitolo "Brotherhood" della fortunata saga viene riprodotta una battaglia tra Monteriggioni e l'esercito dello Stato Pontificio comandato da Cesare Borgia nel 1500, anche se questo scontro non si è mai verificato nella realtà.
Cinema
A Monteriggioni sono state girate diverse scene di numerosi film, fra i quali:
Il nucleo di Monteriggioni è un piccolo borgo fortificato.
Il castello è circondato da una massiccia cinta muraria di forma ellittica dello spessore di ben 2 metri, intervallata da 15 torri e due porte, che cinge un colle chiamato monte Ala. Le torri, oggi, si elevano al di sopra delle mura per 6,5 metri, con uno spessore di 4x6 metri, e ne sono visibili soltanto 11: le altre quattro sono state ridotte al livello delle mura (sono state cimate) le 11 rialzate sono state, per così dire, restaurate negli anni venti, in occasione del centenario dantesco del 1921, perché visibili dall'allora via di transito principale, la Cassia. Sopra la cinta muraria correva un camminamento che percorreva l'intero perimetro. Nel 2005 sono state ricostruite alcune parti del camminamento, da cui è possibile osservare il panorama.
La Porta Franca o Romea (orientata verso Siena) sorge alla base di un torrione mentre quella verso Firenze, porta di sotto, si apre nelle mura ed è a fianco da una delle torri del perimetro fortificato.
Entrando dalla Porta Franca o Romea, che in origine era dotata di una pesante cancellata che veniva abbassata in caso di pericolo, si accede a piazza Roma, il cuore del borgo. La piazza in origine era "a sterro", ovvero senza pavimentazione, ma fu lastricata negli anni settanta con pietra proveniente dalle cave di Rosia (detta Pietra da Torre). A tutt'oggi la piazza è circondata da giardini e orti, molto importanti in passato per permettere la sopravvivenza della popolazione anche in caso di assedio.
Uno dei borghi più antichi del territorio è quello di Abbadia a Isola, oltre Abbadia è possibile visitare Strove, un antichissimo borgo di poco posteriore al VI secolo, con una preziosa pieve a capanna. All'interno delle ex paludi del Canneto e nei pressi di Scarna si trova una necropoli etrusca, risalente al IV secolo a.C.
Tra le altre località notevoli si ricordano: Acquaviva, Bivio Santo Stefano, Bracciano, Campo di Fiori, Cannuccio, Carpineta, Casa Nuova, Case Operaie, Casone, Castiglionalto, Ceppo, Colle Ciupi, Colombaio, Corpo Santo, Ficareto, Fontebecci-Montecelso, Fornacelle, Fungaia, Gabbricce, La Colonna, La Ripa, La Villa, Monteresi, Pieve a Castello, Poggiolo, Riciano, San Dalmazio, San Martino, Santa Barbara-Miniera, Santa Lucia, Santo Stefano, Scorgiano, Sensano, Stomennano, Vignaglia, Villa Parigini.
Economia
Agricoltura e allevamento
Nel passato l'economia di Monteriggioni era a carattere prevalentemente agricolo e pastorale. Prosperavano infatti coltivazioni di viti e olivi alternate a zone boschive che erano in grado di offrire il nutrimento necessario all'allevamento di bovini e suini, oltre al legname e al carbone.
Attualmente del settore agricolo rimangono solamente la coltivazione di cereali e dell'uva, mentre si è avuto uno sviluppo in senso industriale nel settore enologico, chimico, alimentare, della lavorazione del ferro e dell'arredamento. Sono presenti anche aziende artigiane che producono ceramiche, lavori in legno, in marmo e in granito. Inoltre, la località è rinomata per l'arte del ricamo e del merletto.[15]
All'interno del borgo, inoltre, operano molte rivendite di vino Chianti e negozi di artigianato e antiquariato; il paese ha inoltre ottenuto il riconoscimento di Bandiera arancione del Touring Club Italiano[16].