Una Curte Sinna è menzionata, tra il 915 e il 917, in tre diplomi dell'Imperatore Berengario I Re d'Italia. Sinna è il luogo nel quale tali documenti furono redatti, e dove quindi vi era la corte imperiale di Berengario. A Senna vi era un'altura (poi spianata) comunemente chiamata il Castellaccio, dove si presume che vi fosse edificata l'originaria struttura fortificata[4]. Nel X secolo il monastero di Santa Cristina deteneva vasti beni nella zona[5].
Napoleone ingrandì il territorio comunale espandendolo a sud fino al corso del Po.
Nel 1863 Senna assunse il nome ufficiale di Senna Lodigiana[6], per distinguersi da altre località omonime.
Nel 1880 nel comune nasce don Enrico Pozzoli, il sacerdote che nel 1936 battezzerà il futuro papa Francesco.[8]
Simboli
«Inquartato: nel primo e nel quarto, d'azzurro, ai due pesci d'oro, uno sull'altro, contronatanti; nel secondo e nel terzo, d'argento, allo scaglione diminuito, anomalo, con il vertice unito al segmento superiore, di nero; il tutto abbassato al capo di porpora, caricato del simbolo della Repubblica Italiana. Ornamenti esteriori da Comune.»
Lo stemma è stato riconosciuto con D.C.G. del 14 luglio 1936.[9]
Il gonfalone è un drappo di bianco.
A Senna Lodigiana è presente anche la chiesa di Santa Maria in Galilea, risalente al XV secolo, ed edificata su di un terrazzamento rialzato, in posizione dominante rispetto alla campagna circostante.
Via Francigena e Transitum Padi
Senna è attraversata inoltre dalla Via Francigena; nella località di Corte Sant'Andrea è ricordato il transito del Po (transitus Padi) da parte dell'arcivescovo di CanterburySigerico, di ritorno da Roma, attorno al 990 d.C.
Al 31 dicembre 2009 gli stranieri residenti nel comune di Senna Lodigiana in totale sono 306[12], pari al 14,66% della popolazione. Tra le nazionalità più rappresentate troviamo:
Sono ormai completamente scomparsi anche i ruderi della frazione Botto, che era situata in area golenale e i cui ultimi abitanti l'abbandonarono definitivamente fra la fine degli anni Sessanta e l'inizio degli anni Settanta del secolo scorso, soprattutto come conseguenza dell'imponente alluvione del Po del 1968.
Sono scomparsi da pochi decenni anche i resti di vari cascinali (Isoletta, Bellatrice, Ca' de' Gobbi, Mortina, Ca' del Ladro ...) e della località Alberone - oltre l'argine maestro subito dopo la frazione Guzzafame - tutti in area golenale.[senza fonte]
Amministrazione
Segue un elenco delle amministrazioni precedenti.[14]
^Giovanni Agnelli, Lodi ed il suo territorio, 1917, pp. 898-899.
^ Andrea Castagnetti, S. Cristina di Corteolona, in Inventari altomedievali di terre, coloni e redditi, (FSI, 104), IV, Roma, 1979, pp. 27-40. URL consultato il 22 maggio 2022.
^Regio decreto11 gennaio 1863, n. 1126, in materia di "Decreto col quale sono autorizzati vari Comuni delle Provincie di Milano, Alessandria, Brescia, Cremona, Torino, Ascoli, Macerata, Cuneo, Piacenza, Porto-Maurizio, Ravenna e Sassari ad assumere una nuova denominazione."