I nitriti presentano un'alta tossicità per l'uomo, specialmente nei bambini, in quanto inducono la formazione di metaemoglobina, forma non funzionante dell'emoglobina che riduce l'apporto di ossigeno ai tessuti e talvolta causa anche il decesso. Per reazione con ammine secondarie ed ammidi presenti negli alimenti, forma le nitrosammine, N-nitroso composti cancerogeni.
Il nitrito di sodio è usato nella preparazione della salsiccia poiché abbatte la carica batterica e, in una reazione con la mioglobina della carne, dà al prodotto un bel colore rosso scuro. A causa della tossicità del nitrito (la dose letale per l'uomo è fissata all'incirca in 22 mg/kg di peso corporeo), la concentrazione massima consentita nelle carni è di 200 ppm. A certe condizioni, specialmente in cucina, i nitriti della carne possono reagire con prodotti della degradazione degli amminoacidi, formando le nitrosammine, che sono notoriamente cancerogene.
In chimica organica, i nitriti sono esteri dell'acido nitroso e presentano il gruppo funzionale nitrossido. Essi hanno formula generale R-O-N=O, in cui R è un gruppo arile o alchile. Il nitrito di amile viene utilizzato in medicina come trattamento per le malattie cardiache.
I nitriti non devono essere confusi con i nitrocomposti, nonostante questi ultimi, essendo isomeri, abbiano in comune la stessa formula bruta (RNO2), o con i nitrati, che sono esteri dell'acido nitrico (R-O-NO2). L'anione nitrito non deve poi essere confuso con il cationenitronio.
Applicazioni
Impiego nell'industria alimentare
I nitriti possono essere addizionati come conservanti ai seguenti alimenti: insaccati (freschi, stagionati, cotti), prosciutti (stagionati e cotti), semiconserve non sterilizzate (würstel e mortadella), le conserve sterilizzate, carni affumicate, nei cereali e prodotti tostati, pesce.
Il Comitato Scientifico per l'Alimentazione della Commissione Europea ha valutato l'assunzione giornaliera accettabile di nitriti nell'ordine di 0,06 mg/kg di peso corporeo e di 3,7 mg/kg per i nitrati.
Il comitato FAO-OMS ha fissato per i nitriti una dose giornaliera di 0-0,1 mg/kg di peso corporeo.
La legislazione italiana è fra le più restrittive, perché l'impiego è consentito solo per la carne conservata.
La legge consente l'aggiunta negli alimenti di un quantitativo massimo di nitriti pari a 150 mg per kg di prodotto, 25 volte quella massima presente nei vegetali.
^ V. M. Ivanov, Il 125º anniversario del reattivo di Griess, in Giornale di Chimica Analitica, vol. 59, n. 10, 2004, pp. 1002-1005. Tradotto dal Žurnal Analitičeskoj Khimii, vol. 59, n. 10, 2004, pp. 1109–1112.