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Richard Harris

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Richard Harris (disambigua).
Richard Harris
Richard Harris nel 1985
NazionalitàIrlanda (bandiera) Irlanda
GenerePop
Periodo di attività musicale1958 – 2002
Strumentovoce
EtichettaDunhill Records
Album pubblicati18
Studio11
Raccolte7

Richard St John Francis Harris[1] (Limerick, 1º ottobre 1930Londra, 25 ottobre 2002) è stato un attore e cantautore irlandese.

Dopo aver studiato alla London Academy of Music and Dramatic Art,[2] è diventato un'icona della New Wave britannica. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui la Prix d'interprétation masculine al Festival di Cannes,[3] oltre ad aver ricevuto due candidature al Premio Oscar per Io sono un campione (1963)[4] e Il campo (1990).[5] Nel 2020 è stato inserito terzo posto nella lista dei più grandi attori cinematografici irlandesi stilata dall'Irish Times.[6]

Harris ha preso parte a molti film famosi, tra cui I cannoni di Navarone (1961), Deserto rosso (1964), Un uomo chiamato Cavallo (1970), Cromwell (1970), Gli spietati (1992) e Il gladiatore (2000). Ha ottenuto una grande risonanza per il ruolo di Albus Silente nei primi due film della saga di Harry Potter: Harry Potter e la pietra filosofale (2001) e Harry Potter e la camera dei segreti (2002). Ha interpretato Re Artù nel film Camelot (1967), basato sull'omonimo musical di Alan Jay Lerner e Frederick Loewe, ruolo per cui ha vinto il Golden Globe per il miglior attore in un film commedia o musicale.[7] Ha ripreso il ruolo a Broadway nel 1981 nel revival del musical.[8] È stato inoltre candidato al Premio Laurence Olivier come miglior attore per il suo ruolo in Enrico IV di Pirandello (1991).[9] Ha inoltre ricevuto una candidatura al Primetime Emmy Awards per il migliore attore protagonista in una miniserie o film per la sua interpretazione nel film televisivo The Snow Goose (1971).[10]

Ha avuto una proficua carriera musicale, ottenendo il primo posto nelle classifiche in Australia, Giamaica e Canada, e il primo posto nella top ten nel Regno Unito, Irlanda e Stati Uniti per la canzone MacArthur Park scritta da Jimmy Webb,[11] per cui ha ricevuto anche una candidatura ai Grammy Award alla miglior interpretazione vocale pop maschile.[12] Oltre che per McArthur Park, ha ricevuto altre tre candidature ai Grammy per gli album A Tramp Shining (1968), The Prophet (1974), vincendolo per Jonathan Livingston Seagull (1973).[12]

Biografia

Primi anni

Noto con il soprannome "Dickie",[11] Harris era il sesto di nove figli, nacque a Limerick, Irlanda in una famiglia cattolica. I suoi genitori erano Ivan John Harris (1896-1962) e Mildred Josephine Harty (1898-1959),[13] proprietari di un mulino.[14]

Studiò presso il Crescent College, dove si distinse specialmente nel rugby, tanto da rappresentare, tra il 1948 e il 1950, la seconda squadra del Munster[15] ma, dopo aver contratto la tubercolosi, fu costretto ad abbandonare la carriera sportiva,[15] pur rimanendo per tutta la vita tifoso della sua squadra provinciale.[15] Dopo il recupero dalla malattia, si trasferì in Inghilterra, paese in cui sperava di diventare regista teatrale, ma non trovando corsi di formazione adeguati, nel 1955 si iscrisse alla London Academy of Music and Dramatic Art. Dopo aver fallito un'audizione presso la Royal Academy of Dramatic Art, fu respinto anche dalla Central School of Speech and Drama, perché all'età di 24 anni fu ritenuto troppo vecchio.[16]

Carriera

Durante gli studi, affittò il piccolo off-West End Irving Theatre, dove produsse Winter Journey (The Country Girl), opera di Clifford Odets. Nonostante il successo della critica, gli incassi furono scarsi e, visto che aveva speso tutti i suoi risparmi, rimase senza soldi. Finito senza casa, dormì in un deposito di carbone per sei settimane. Dopo aver completato gli studi, si unì al Theatre Workshop di Joan Littlewood, compagnia in cui ottenne i primi ruoli in produzioni teatrali del West End, e continuò a frequentare i teatri di tutta la Gran Bretagna per circa un decennio, affinando le sue abilità di attore.[16]

Politicamente di sinistra, negli anni sessanta fece parte attivamente del movimento politico-culturale Free cinema inglese, fondato dai registi Lindsay Anderson, Tony Richardson, Karel Reisz, insieme ad altri colleghi quali Tom Courtenay, Malcolm McDowell, David Warner, Alan Bates e Vanessa Redgrave e tanti altri.[17] Il suo debutto cinematografico avvenne in Alive and Kicking (1959).[18] Successivamente apparve sul palcoscenico e in molti film, e nel 1967 interpreta Re Artù nel film Camelot e nel successivo musical rappresentato a Broadway nel 1982.[2]

Nel 1962 recitò accanto a Marlon Brando e Trevor Howard nel film Gli ammutinati del Bounty. Tra i suoi film come protagonista, Un uomo chiamato Cavallo (1970), Cassandra Crossing (1976), L'orca assassina (1977) e Trappola diabolica (1988). Partecipò a diversi film anche in Italia tra cui Deserto rosso (1964), di Michelangelo Antonioni e nella co-produzione Italia-Stati Uniti La Bibbia (1966) di John Huston.[19] Recitò anche in Il senso di Smilla per la neve (1997), Il gladiatore (2000), nel ruolo dell'imperatore Marco Aurelio[20] e nei primi due episodi della saga di Harry Potter nel ruolo di Albus Silente, preside della scuola di magia e di stregoneria di Hogwarts.[21][22]

Nel 1971 esordì dietro la macchina da presa dirigendo Un uomo in vendita, di cui fu anche protagonista e sceneggiatore, e che gli valse la candidatura all'Orso d'oro al Festival di Berlino e al Golden Globe per il miglior film straniero.[23] Nel 1987 ricevette la laurea ad honorem dall'Università di Scranton, dove tenne dei corsi sull'Arte del Teatro. Nel 1997 interpretò il personaggio di Claude Frollo nel film televisivo The Hunchback.[24]

Il suo ultimo lavoro fu anche l'ultimo film delle Storie della Bibbia, ovvero San Giovanni - L'apocalisse (2002), per la regia di Raffaele Mertes. Nel film egli interpretò l'ultraottuagenario Giovanni apostolo ed evangelista, il quale avrà il compito di scrivere ciò che Gesù gli rivelerà.[25]

Nel 2022 a vent'anni dalla morte gli è stato dedicato il documentario The Ghost of Richard Harris, che vede la partecipazione dei figli Damian, Jared e Jamie e di numerosi attori e registi con cui ha lavorato nel corso della sua carriera.[11]

Morte

Statua raffigurante Richard Harris a Kilkee, Irlanda
Statua raffigurante l'attore nel ruolo di Re Artù a Limerick, Irlanda

Nell'estate del 2002 fu ricoverato in ospedale per un'infezione toracica e, durante il ricovero, gli fu diagnosticato il linfoma di Hodgkin.[26] Richard Harris morì il 25 ottobre 2002 all'età di 72 anni[27] dopo aver passato gli ultimi tre giorni in coma,[28] due settimane e mezzo prima della première americana di Harry Potter e la camera dei segreti. Il corpo venne cremato e le sue ceneri furono sparse al largo delle Bahamas.[29]

Fu grande amico dell'attore Peter O'Toole che su suggerimento del fratello di Harris, fu considerato come sostituto nella serie di Harry Potter, ma O'Toole rifiutò la parte per rispetto all'amico.[30] Successivamente, venne scelto l'attore irlandese Michael Gambon.[22]

Il 30 settembre 2006 Manuel Di Lucia, un amico di lunga data dell'attore, commissionò allo scultore Seamus Connolly la costruzione di una statua in bronzo a grandezza naturale raffigurante Harris, all'età di diciotto anni, mentre gioca a squash. La scultura, svelata da Russell Crowe, si trova a Kilkee, in Irlanda[31]. Un'altra statua a grandezza naturale di Richard Harris, raffigurante il suo Re Artù nel film Camelot, è stata realizzata nel centro di Limerick, la sua città natale. Lo scultore di questa statua è l'irlandese Jim Connolly.[32]

Ai Premi BAFTA 2009, Mickey Rourke durante la premiazione come migliore attore, ha dedicato il suo premio a Harris, dichiarando:

(EN)

«I would like to dedicate this to an actor who is not here any more, who was a great friend of mine, and his spirit and talent live on: the great Richard Harris.[33]»

(IT)

«Vorrei dedicare questo premio ad un mio grande amico e attore che non è più qui, ma il cui spirito e talento vivono ancora: il grande Richard Harris.»

Vita privata

Richard Harris nel 1977 con la seconda moglie Ann Turkel

Dal 1957 al 1967 è stato sposato con l'attrice Elizabeth Rees-Williams da cui ha avuto tre figli: il regista Damian e gli attori Jared e Jamie.[34] Dal 1974 al 1982 è stato sposato con l'attrice Ann Turkel.[35]. Era inoltre prozio dell'attrice Annabelle Wallis.[36]

Era famoso per il suo stile di vita sregolato e per la dipendenza dall'alcool come lo era per la sua carriera di attore. Forte bevitore da molto tempo, divenne astemio nel 1981 e rinunciò agli stupefacenti dopo aver rischiato la morte per overdose di cocaina nel 1978.[11][37][38]

Filmografia

Cinema

Televisione

Regista e sceneggiatore

Produttore esecutivo

Teatro

Riconoscimenti

Discografia

Album in studio

  • Camelot (1967) - colonna sonora dell'omonimo film[45]
  • A Tramp Shining (1968)[46]
  • The Yard Went on Forever... (1968)[47]
  • Cromwell (1970) - colonna sonora dell'omonimo film[48]
  • My Boy (1971)[49]
  • Slides (1972)[50]
  • Jonathan Livingston Seagull (1973)[51]
  • I, in the Membership of My Days (1974)[52]
  • The Prophet (1974)[53]
  • Camelot (1982) - registrate dall'omonimo spettacolo teatrale[54]
  • Camelot (1995) - registrate dall'omonimo spettacolo teatrale[55]

Compilation

  • Richard Harris: His Greatest Performances (1972)[56]
  • The Richard Harris Love Album (1972)[57]
  • The Prophet / The Trial Of Billy Jack[58]
  • The Webb Sessions 1968-1969 (1995)[59]
  • MacArthur Park - Richard Harris Sings The Songs Of Jimmy Webb (1997)[60]
  • My Boy/Slides (2005) - postumo[61]
  • Man Of Words, Man Of Music (The Anthology 1968-1974) (2008) - postumo[62]

Singoli

  • How To Handle A Woman (1967)[63]
  • Camelot (1967)[64]
  • MacArthur Park (1968)[65]
  • Ballad Of "A Man Called Horse (1968)[66]
  • The Yard Went On Forever (1968)[67]
  • Didn't We (1968)[68]
  • A Tramp Shining (1968)[69]
  • The Hive (1968)[70]
  • One Of The Nicer Things / Watermark (1969)[71]
  • Fill The World With Love (1969)[72]
  • Un Homme Nommé Cheval (1970)[73]
  • My Boy (1971)[74]
  • I Don't Have To Tell You/How I Spent My Summer (1972)[75]
  • There Are Too Many Saviours On My Cross (1972)[76]
  • Turning Back The Pages / Half Of Every Dream (1972)[77]
  • Go To The Mirror (1973)[78]
  • Theme From "The Prophet" (Pleasure Is A Freedom Song / On Love) (1974)[79]
  • I Can Read About Dogs And Puppies (1979)[80]

Doppiatori italiani

Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Richard Harris è stato doppiato da:

Nei prodotti in cui ha partecipato come doppiatore, in italiano è stato sostituito da:

Note

  1. ^ (EN) Harris, Richard St John (1930-2002) Actor | Oxford Dictionary of National Biography, su oxforddnb.com. URL consultato il 3 ottobre 2023.
  2. ^ a b (EN) Richard Harris, King Arthur of Camelot on Stage and Screen, Dead at 72, su playbill.com, 25 ottobre 2002. URL consultato il 3 ottobre 2023.
  3. ^ a b (FR) Awards 1963 : All Awards, su festival-cannes.fr. URL consultato il 3 ottobre 2023 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2013).
  4. ^ a b (EN) THE 36TH ACADEMY AWARDS | 1964, su oscars.org. URL consultato il 3 ottobre 2023.
  5. ^ a b (EN) THE 63RD ACADEMY AWARDS | 1991, su oscars.org. URL consultato il 3 ottobre 2023.
  6. ^ (EN) The 50 greatest Irish film actors of all time – in order, su irishtimes.com, 13 giugno 2020. URL consultato il 3 ottobre 2023.
  7. ^ a b c (EN) Richard Harris | Golden Globes, su goldenglobes.com. URL consultato il 3 ottobre 2023.
  8. ^ (EN) Richard Harris | Internet Broadway Database, su ibdb.com. URL consultato il 3 ottobre 2023.
  9. ^ a b (EN) Olivier Winners 1991, su officiallondontheatre.com. URL consultato il 3 ottobre 2023.
  10. ^ (EN) 1972 - 24th Emmy Awards, su emmys.com. URL consultato il 3 ottobre 2023.
  11. ^ a b c d (EN) “The Ghost of Richard Harris” - The Man Behind the “Hellraiser” Image, su goldenglobes.com, 29 agosto 2022. URL consultato il 24 ottobre 2023.
  12. ^ a b c d e f (EN) Richard Harris | GRAMMY.com, su grammy.com. URL consultato il 3 ottobre 2023.
  13. ^ (EN) Notes on the Ancestry of actor Richard Harris, su historyeye.ie. URL consultato il 22 agosto 2023.
  14. ^ (EN) Richard Harris, 72; Irish Actor Described as an Icon and a Giant of the Old School, su latimes.com, 26 ottobre 2002. URL consultato il 25 ottobre 2023.
  15. ^ a b c (EN) Richard Harris Obituary, su epcrugby.com, European Professional Club Rugby, 28 ottobre 2002. URL consultato il 16 settembre 2019.
  16. ^ a b Richard Harris: la vita di eccessi di Silente, su esquire.com, 25 aprile 2022. URL consultato il 25 ottobre 2023.
  17. ^ (EN) Free Cinema, su close-upfilm.com, 2004. URL consultato il 3 ottobre 2023 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2008).
  18. ^ (EN) Biography of Richard Harris, su richardharrisfilmfestival.com. URL consultato il 14 novembre 2023.
  19. ^ (EN) La Bibbia, su bfi.org.uk. URL consultato il 29 novembre 2023.
  20. ^ (EN) Gladiator's box office triumph, su news.bbc.co.uk, 8 maggio 2000. URL consultato il 14 novembre 2023.
  21. ^ (EN) Actor Harris tamed by Potter, su news.bbc.co.uk, 12 novembre 2001. URL consultato il 14 novembre 2023.
  22. ^ a b (EN) Dumbledore and Sirius cast for Azkaban, su news.bbc.co.uk, 21 febbraio 2003. URL consultato il 22 settembre 2023.
  23. ^ Un uomo in vendita | Cinematografo, su cinematografo.it. URL consultato il 25 ottobre 2023.
  24. ^ (EN) The Hunchback, Without Singing Gargoyles, su nytimes.com, 14 marzo 1997. URL consultato il 24 ottobre 2023.
  25. ^ Ciclo LA BIBBIA, su rai.it. URL consultato il 22 novembre 2023.
  26. ^ (EN) Potter star Harris has cancer, su news.bbc.co.uk. URL consultato il 6 agosto 2015.
  27. ^ (EN) Actor Richard Harris dies, su news.bbc.co.uk, 25 ottobre 2002. URL consultato il 6 agosto 2015.
  28. ^ (EN) Lionhearted, su people.com, 11 novembre 2002. URL consultato il 6 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2015).
  29. ^ (EN) Limerick snubbed in Harris's final scene, su thetimes.co.uk, 27 ottobre 2002. URL consultato il 24 ottobre 2023.
  30. ^ «Harry Potter», Peter O’Toole rifiutò la parte di Albus Silente (per rispetto a Richard Harris, morto di cancro nel 2002), su corriere.it, 15 novembre 2021. URL consultato il 22 settembre 2023.
  31. ^ (EN) Crowe pays tribute to Harris at Irish ceremony, su breakingnews.ie, 10 febbraio 2006. URL consultato il 6 agosto 2015.
  32. ^ (EN) Clodagh O'Leary, Harris bronze unveiled on Bedford Row (PDF), in Limerick Leader, 10 settembre 2007, pp. 12-13.
  33. ^ (EN) Baftas 2009: Mickey Rourke swears his way through best actor acceptance speech, su telegraph.co.uk, 9 febbraio 2009. URL consultato il 6 agosto 2015.
  34. ^ (EN) The loves of Richard's life, su independent.ie, 22 dicembre 2002. URL consultato il 24 ottobre 2023.
  35. ^ (EN) Hello! Magazine Article, su annturkel.com. URL consultato il 24 ottobre 2023.
  36. ^ (EN) Curse of the Mummy star: Annabelle Wallis and the famous family dogged by tragedy, su mirror.co.uk, 15 giugno 2017. URL consultato il 24 ottobre 2023.
  37. ^ (EN) THE GLORY DAYS OF THE HELLRAISER: RICHARD HARRIS, su therake.com, settembre 2016. URL consultato il 24 ottobre 2023.
  38. ^ (EN) Actor Richard Harris Has Cancer, su cbsnews.com, 15 ottobre 2002. URL consultato il 24 ottobre 2023.
  39. ^ (EN) A View From The Bridge, su thisistheatre.com. URL consultato il 21 novembre 2023.
  40. ^ (EN) STAGE: 'CAMELOT' IS BACK WITH RICHARD HARRIS, su nytimes.com, 16 novembre 1981. URL consultato il 21 novembre 2023.
  41. ^ (EN) RICHARD HARRIS RESURFACES, su latimes.com, 12 agosto 1990. URL consultato il 21 novembre 2023.
  42. ^ (EN) Film | British Actor in 1964, su awards.bafta.org. URL consultato il 25 ottobre 2023.
  43. ^ (EN) The Snow Goose Hallmark Hall of Fame, su emmys.com. URL consultato il 25 ottobre 2023.
  44. ^ (EN) 1971 year | Moscow Film Festival, su moscowfilmfestival.ru. URL consultato il 25 ottobre 2023 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2014).
  45. ^ (EN) Camelot (Original Motion Picture Sound Track), su discogs.com. URL consultato il 27 novembre 2023.
  46. ^ (EN) A Tramp Shining, su discogs.com. URL consultato il 27 novembre 2023.
  47. ^ (EN) The Yard Went On Forever..., su discogs.com. URL consultato il 27 novembre 2023.
  48. ^ (EN) Cromwell, su discogs.com. URL consultato il 27 novembre 2023.
  49. ^ (EN) My Boy, su discogs.com. URL consultato il 27 novembre 2023.
  50. ^ (EN) Slides, su discogs.com. URL consultato il 27 novembre 2023.
  51. ^ (EN) Jonathan Livingston Seagull, su discogs.com. URL consultato il 27 novembre 2023.
  52. ^ (EN) I, In The Membership Of My Days, su discogs.com. URL consultato il 27 novembre 2023.
  53. ^ (EN) The Prophet, su discogs.com. URL consultato il 27 novembre 2023.
  54. ^ (EN) Camelot, su discogs.com. URL consultato il 27 novembre 2023.
  55. ^ (EN) Camelot (Selected Highlights From Original 1982 London Cast Recording), su discogs.com. URL consultato il 27 novembre 2023.
  56. ^ (EN) Richard Harris: His Greatest Performances, su discogs.com. URL consultato il 27 novembre 2023.
  57. ^ (EN) The Richard Harris Love Album, su discogs.com. URL consultato il 27 novembre 2023.
  58. ^ (EN) The Prophet / The Trial Of Billy Jack, su discogs.com. URL consultato il 27 novembre 2023.
  59. ^ (EN) The Webb Sessions 1968-1969, su discogs.com. URL consultato il 27 novembre 2023.
  60. ^ (EN) MacArthur Park - Richard Harris Sings The Songs Of Jimmy Webb, su discogs.com. URL consultato il 27 novembre 2023.
  61. ^ (EN) My Boy/Slides, su discogs.com. URL consultato il 27 novembre 2023.
  62. ^ (EN) Man Of Words, Man Of Music (The Anthology 1968-1974), su discogs.com. URL consultato il 27 novembre 2023.
  63. ^ (EN) How To Handle A Woman, su discogs.com. URL consultato il 29 novembre 2023.
  64. ^ (EN) Camelot, su discogs.com. URL consultato il 29 novembre 2023.
  65. ^ (EN) Macarthur Park, su discogs.com. URL consultato il 29 novembre 2023.
  66. ^ (EN) Ballad Of "A Man Called Horse", su discogs.com. URL consultato il 29 novembre 2023.
  67. ^ (EN) The Yard Went On Forever, su discogs.com. URL consultato il 29 novembre 2023.
  68. ^ (EN) Didn't We, su discogs.com. URL consultato il 29 novembre 2023.
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  80. ^ (EN) I Can Read About Dogs And Puppies, su discogs.com. URL consultato il 29 novembre 2023.

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