L'abitato di Scandiano dista 13,2 chilometri dal capoluogo e si sviluppa fra il margine della collina reggiana e l'alta pianura, sulla riva destra del torrente Tresinaro. Il comune di Scandiano si trova ad una quota tra 50 m e 423 m s.l.m. (il monte Evangelo). Il territorio comunale, oltre che dal capoluogo, è formato dalle frazioni di Arceto, Cacciola, Ca' de Caroli, Mazzalasino, Chiozza, Fellegara, Iano, Pratissolo, Bosco, Rondinara, San Ruffino e Ventoso per un totale di 49,81 chilometri quadrati. Confina a nord con il comune di Reggio Emilia, ad est con Casalgrande e Castellarano, a sud con Viano e ad ovest con Albinea[4].
I ritrovamenti storici più antichi rinvenuti nel comune di Scandiano risalgono al Neolitico. Fra questi il più importante è la Venere di Chiozza, oggi custodita presso il Museo civico di Reggio Emilia. Alle soglie della romanizzazione il territorio scandianese era di cultura celto-ligure, in continuità con il territorio dei Galli Boi, il cui epicentro insediativo corrispondeva alla fascia collinare e di medio-alta pianura compresa tra il Reno e il Taro (fiume). L'attuale insediamento abitativo fu fondato da Gilberto Fogliani nel 1262 con la costruzione del castello, attorno al quale si svilupparono abitazioni. Inizialmente costruito con scopi difensivi, fu poi trasformato in dimora signorile dai contiBoiardo (1423-1560) ed infine in palazzo rinascimentale dai marchesi Thiene (1565 - 1623), dai Bentivoglio e dai principi d'Este (1645-1726)[5][6].
Con lo scoppio della seconda guerra d'indipendenza e la caduta definitiva del ducato estense, le redini del governo dell'Emilia furono affidate a Luigi Carlo Farini. Questi, con il decreto del 27 dicembre1859, smembrò il territorio comunale di Scandiano, istituendo i nuovi municipi di Albinea e Casalgrande. Sempre all'interno di questo castello l'11 marzo1860 si svolse il plebiscito che sancì l'annessione di Scandiano al Regno di Sardegna.
Nell'ottobre 1883 fu inaugurata la linea ferroviaria Reggio Emilia-Ventoso. Otto anni dopo la ferrovia fu prolungata sino a Sassuolo, mentre lo scartamento passò da quello ridotto a quello normale.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa di San Giuseppe, nel paese di Scandiano. Edificata fuori dalle mura della rocca dei Boiardo nel XVI secolo nel luogo in cui già sorgeva una piccola cappella dedicata alla Confraternita di San Giuseppe. La facciata fu progettata nel 1776 dall'architetto Francesco Iori, mentre il campanile a base rettangolare fu edificato alcuni anni prima dall'architetto Bazani. L'interno è composto da una sola navata; l'altare maggiore è sovrastato da un dipinto del 1759 raffigurante lo sposalizio di San Giuseppe e Maria attribuito a Miselli. L'edificio ospita due opere dell'intaglio. Nella cappella del Crocefisso è presente un tabernacolo in legno attribuito al Cecati, mentre l'adornamento dell'organo ad opera dello scultore Cocconcelli (1704) è considerato uno dei più pregevoli lavori d'intaglio in stile barocco della provincia di Reggio Emilia[7].
Rocca dei Boiardo rappresenta uno dei luoghi di maggiore interesse artistico del territorio. Risale al XII secolo. È la prima cellula edilizia del paese ed è stata per otto secoli il simbolo del suo potere politico. Il complesso architettonico, che si sviluppa su una superficie di 5.000 m², ha subito nel tempo molti rifacimenti oggi osservabili con strati artistici e stilistici diversi.[5] Nell'edificio convivono e si possono ammirare strutture architettoniche medievali (torre pusterla dell'ingresso nord e archetti pensili del cortile), rinascimentali (portico del cortile) e barocche (scalone, bifore, architravate del cortile, decorazioni a stucco dell'appartamento estense). L'interno dell'edificio è arricchito con affreschi del pittore Nicolò dell'Abate[6].
Castello di Arceto. Si tratta di un castello del IX secolo, situato nel centro di Arceto, una delle frazioni di Scandiano. Oggi di proprietà del Comune, è visitabile su prenotazione.
Castello di Torricella Il Castello la Torricella, detto anche Castello della Torricella o Castel Cugini, è un edificio che si trova a Ventoso.
Architetture civili
Piazza Fiume, nota fra gli abitanti come Piazza Padella, è collocata a fianco dell'antico castello. Si sviluppa nello spazio un tempo occupato dalle antiche contrade che furono demolite nel 1915. Nel lato sud-est della piazza è collocata Casa Almansi sede dell'antico Ghetto degli Ebrei e della sinagoga di Scandiano[8] demolita nel 1960.
Osservatorio astronomico "Lazzaro Spallanzani", sito nella frazione di Iano, possiede tre cupole per l'osservazione astronomica, rispettivamente alte 3,5 metri, 4,5 metri e 5,5 metri[9].
Ciminiere di Ca' de' Caroli. È un complesso di edifici situato nella frazione di Ca' de' Caroli. Sono le ciminiere della ex fabbrica di cemento "Officina Marchino".
Casa Spallanzani. La casa natale di Lazzaro Spallanzani, oggi adibita ad uffici comunali e sede del Centro Studi Matteo Maria Boiardo, è stata dichiarata monumento nazionale il 16 novembre 1939. L'edificio è caratterizzato da numerosi elementi in stile barocco, a cominciare dallo scalone che si sviluppa su tre rampe con parapetti balaustrati, decori floreali, capiscala con busti, vasi e pilastri in muratura con cornici stuccate[10].
Torre civica di Scandiano. La torre quattrocentesca, divenuta in seguito Torre dell'Orologio, è nota fra gli abitanti locali come "Campanone". Fatta costruire da Feltrino Boiardo, era in origine la porta di ingresso dell'antico borgo. Nel 1548 all'interno dell'edificio fu collocato un orologio. La campana che scandisce le ore fu benedetta nel 1543 da papa Paolo III. Nel lato che si affaccia su via Cesare Magati è presente una piccola nicchia nella quale era raffigurata Santa Caterina d'Alessandria, patrona di Scandiano. L'affresco è ora custodito presso il Palazzo Municipale[11][12].
Vari teatri, tra cui il Teatro Boiardo e il Teatro Lazzaro Spallanzani a Scandiano, il Teatro Shakespeare ad Arceto, e il Teatro Angelo Chierici a Fellegara. Tutti questi edifici, a parte il Teatro Chierici, del quale rimane solamente la facciata, sono andati perduti.
Il Teatro Boiardo, o Teatro Bojardo, intitolato alla famiglia Boiardo, signori medievali di Scandiano, fu realizzato dal sindaco dell'epoca Venerio Zuccoli nel 1908, che ne disegnò personalmente la facciata. Nel 1905 si era già costituito un comitato, sotto la guida dell'avvocato Giovanni Olmi, con l'idea di dare un luogo fisico allo spettacolo e cultura scandianese. Alla sottoscrizione pubblica per la costruzione dell'edificio partecipò una grande fetta della popolazione scandianese. La costruzione dell'edificio venne affidata a una ditta della frazione di Arceto e le decorazioni interne interne furono realizzate dal pittore Gaetano Poli di Chiozza. L'inaugurazione fu il 16 maggio1908. Durante la seconda guerra mondiale il teatro venne colpito dai bombardamenti e si decise per la sua totale demolizione. Oggi, l'attuale cinema e teatro del paese porta lo stesso nome.[13][14]
Al 31 dicembre 2017 gli stranieri residenti nel comune sono 1.925, ovvero il 7,5% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[16]:
A Scandiano sono attive due società calcistiche: la A.S.D. Scandianese Calcio, militante in Promozione, e la A.S.D. Boiardo Maer, militante in Seconda Categoria, quest'ultima dotata anche di un settore giovanile che conta più di 200 iscritti. Ad Arceto spicca l'A.S.C.D. Arcetana, fondata nel 1962 e attualmente militante in Promozione.
Hockey su pista
Hockey Scandiano dalla stagione 2017-2018 partecipa alla serie massima dell'hockey pista (Serie A1) al Palaregnani.
Nelle stagioni 2015-2016 e 2016-2017 vince la Coppa Italia di Serie A2; poi conquista la promozione in Serie A1. Sabato 13 gennaio 2018 ha battuto Giovinazzo per 6-0 nella gara valevole per la terza giornata di ritorno, conquistando così la prima vittoria casalinga dal ritorno nella massima serie. Nel girone di andata, in terra pugliese, la vittoria per 3-8 ottenuta contro il Giovinazzo ha consegnato ai rossoblù la prima vittoria esterna stagionale.
Musica
A Scandiano ha sede la Fanfara Militare dei Bersaglieri, sezione A.N.B., fondata nel 2010 per volere del presidente dell'Associazione Nazionale Bersaglieri Alfeo Caprari e del capo Fanfara maestro Stefano Pasquali, dallo scioglimento della precedente Fanfara, "La Tricolore di Reggio Emilia" (1978-2009).
Aderito Belli, Storia di Scandiano, Reggio nell'Emilia, Anonima Poligrafica Emiliana, 1928.
Rolando Cavandoli e Amleto Paderni, Scandiano 1915-1946: lotte antifasciste e democratiche, Scandiano, a cura dell'Amministrazione comunale, 1980.
Amos Conti e Michele Becchi, 22.000 bombe su Reggio Emilia: bombardamenti alleati e vita (e morte) quotidiana, 1940-1945, Reggio nell'Emilia, Diabasis, 2009.
Cristian Prati, La Rocca di Scandiano. Uso e trasformazioni dalla metà del Seicento ad oggi, in "Atti e memorie della Deputazione di storia patria per le antiche provincie modenesi", serie XI, vol. XXXII, Modena, Aedes Muratoriana, 2010, pp. 109 – 137.