La Scuderia Serenissima utilizzò vetture Ferrari, ottenendo grandi successi, fino a che il fondatore finanziò la A-T-S, una casa automobilistica fondata da alcuni progettisti licenziati poco prima dalla Ferrari per alcune divergenze. A seguito di ciò, Enzo Ferrari non vendette più sue auto alla Scuderia Serenissima, e così il Conte passò alla A-T-S, alla De Tomaso ed alla Maserati.
Nel 1962 la Scuderia Serenissima commissionò a Piero Drogo, titolare della Carrozzeria Sports Cars di Modena, la Ferrari 250 Gto. Questa autovettura prenderà in seguito la denominazione di Ferrari Drogo o Ferrari Breadvan.
Nel 1963 Volpi iniziò a sviluppare un proprio prototipo di tipo GT, la Jungla GT. Montava un nuovo motore V8 progettato da Alberto Massimino, con una carrozzeria chiusa di Francesco Salomone. Una versione aperta fu costruita da Medardo Fantuzzi.
Un altro motore V8 sviluppato dalla Jaguar fu montato su una monoposto costruita dalla Carrozzeria Sports Cars nel 1969. L'ultima automobile prodotta dalla Scuderia Serenissima fu progettata dalla Ghia lo stesso anno. Usando lo stesso propulsore V8 Jaguar, l'Agena GT ebbe un design moderno, ma non raggiunse mai la produzione.
La Scuderia Serenissima chiuse i battenti nel 1970.
Nel 2018 Michael John Lazzari e Giovanni Faoro, hanno scritto il libro "Scuderia Serenissima La leggenda del Leone Alato tra F.1, gare di durata e Ferrari Breadvan".