Negli anni '80 è stato il leader e il principale songwriter degli Hüsker Dü, seminale band punk hardcore che nel corso della sua carriera seppe sviluppare il suo sound contaminandolo con il pop, il noise e il rock psichedelico, influenzando innumerevoli altre importanti band a seguire.
Per la sua forte personalità artistica, l'innovativo stile chitarristico e la profondità poetica dei suoi testi, Mould è considerato uno dei massimi autori del rock contemporaneo e uno dei "fari" della scena alternativa statunitense.[1][2]
Attività
È conosciuto principalmente per essere stato il chitarrista e cantante della seminale band post-hardcoreHüsker Dü durante gli anni ottanta.[3] Dopo lo scioglimento del gruppo ha iniziato a pubblicare album da solista cui ha fatto seguito la fondazione di un nuovo gruppo musicale, gli Sugar.[4] Dallo scioglimento degli Sugar ad oggi Bob Mould è tornato alla carriera da solista. All'attività da musicista affianca anche quelle di produttore discografico e dj (a volte sotto lo pseudonimo di LoudBomb, anagramma del suo nome).[5]
Nel 2011 ha pubblicato con Michael Azerrad l'autobiografia See a little light: the Trail of Rage and Melody.[6]
Dopo le sperimentazioni elettroniche dei primi anni 2000 nel 2012 è ritornato al suo classico stile con Silver Age, album intriso di rock vecchia maniera con una band di supporto composta da Jason Narducy al basso e Jon Wurster alla batteria.[7]
Nel 2014 è tornato alla ribalta con Beauty & Ruin, disco che segna il definitivo ricongiungimento al suono delle origini, giudicato il suo miglior lavoro degli ultimi anni.[8]
Nel 2019 è uscito il nuovo album intitolato Sunshine Rock e nell'agosto dello stesso anno ha partecipato con successo al Festival TOdays Festival a Torino.[9]
È dichiaratamente gay (come d'altronde l'altro leader degli Hüsker Dü, Grant Hart) e impegnato in prima persona per il riconoscimento dei matrimoni tra persone dello stesso sesso.[10]