Il Campionato Nazionale Dilettanti 1958-1959 è stato il quinto livello del campionato italiano di calcio, il primo a livello regionale. Il campionato era organizzato su base regionale dalle Leghe Regionali e le vincenti di ogni girone venivano ammesse alla successiva fase regionale che attribuiva il titolo di lega, mentre erano complessivamente trentadue squadre, distribuite fra le regioni secondo lo schema della vecchia Promozione, a contendersi lo Scudetto Dilettanti. Rispetto al passato venne invece stravolto il meccanismo delle promozioni, che vennero sensibilmente ridotte e, per quest'annata, affidate alla cooptazione da parte della nascente lega semiprofessionistica invece che al titolo sportivo acquisito sul campo. Per quanto riguarda le retrocessioni invece, nella grande maggioranza dei casi furono annullate perché il piano di riduzione dei costi varato dalla FIGC prevedette per la nuova stagione un maggior numero di gironi di più piccole dimensioni geografiche per ridurre le spese di trasferta, e ciò comportò l'aumento del numero complessivo delle società nel torneo.
Il Piano Zauli
Questa stagione sportiva si svolse in un clima di completa incertezza. Il regolamento originale, che prevedeva il passaggio a sole 24 promozioni in funzione della riduzione della sovrastante IV Serie,[1] fu subito sospeso dalla FIGC commissariata da Bruno Zauli, in vista di più incisive riforme.[2] Il commissario emanò rapidamente le prime norme che riformavano il Settore Dilettantistico, istituendo un vincolo triennale e localizzato per i giocatori amatoriali, stabilendo un campionato di Prima Categoria come unica divisione prettamente regionale, e abolendo il titolo sportivo di promozione acquisito sul campo sostituendolo con un'elezione fra i semiprofessionisti basata sull'incrocio di elementi sportivi, economici e infrastrutturali.[3] Il regolamento definitivo giunse però solo il 2 aprile, e non fece altro che ribadire la completa discrezionalità che la Federazione si riservava in questa stagione, attribuendosi il diritto di scegliere fino a 19 squadre dilettanti per la promozione.[4]
Il titolo fu vinto dai pisani del Mobilieri di Cascina che sconfissero, nella finale di Roma disputatasi il 29 giugno 1959 allo Stadio Flaminio appena inaugurato in vista dei Giochi della XVII Olimpiade, l'Azzurra di Sandrigo. Pur vincendo il titolo, la Mobilieri di Cascina non fu selezionata per la promozione: ogni lega regionale poteva nominare due club, il suo campione sul piano sportivo e un secondo sodalizio discrezionale sul piano economico, proponendoli per l'ascesa,[5] ma l'ultima parola spettava al presidente della Lega Semiprofessionisti, Artemio Franchi, che poteva anche preferire squadre retrocesse dall'Interregionale.[6] Fu così che solo 12 società vennero promosse, e in molti casi non si trattò neppure dei vincitori dei campionati regionali: emblematico fu il caso del Brindisi, che fu selezionato in qualità di capoluogo di provincia nonostante sul campo fosse stato addirittura retrocesso.
^L'Azzurra Sandrigo passa il turno per gioventù della rosa.
^abLa Vigor Senigallia passa il turno per gioventù della rosa.
^abIl Cascina passa il turno per il maggior numero di calci d'angolo battuti (3-2)
In questa stagione a parità di punteggio non era prevista alcuna discriminante: le squadre a pari punti erano classificate a pari merito. In caso di assegnazione di un titolo sportivo era previsto uno spareggio in campo neutro.
Bibliografia
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Pietro Serina, Bergamo in campo 1905-1994: il nostro calcio, i suoi numeri, Zanica (BG), L'Impronta Edizioni, 1995.
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Libri di società sportive
G.Poli, M.Magagnini, E.Guidi, Leggenda e storia gialloblù - A cura dell'U.S. Castelnuovo, Grafica Lotti.
Carlo Mazzaschi, Almanacco storico del calcio centese, L'Accento Promotion, Settembre 2009.
Carlo Fontanelli, Union CSV, Circolo Sostenitori Calcio Conegliano, 100 anni di calcio a Conegliano 1907/2008, Empoli (FI), Geo Edizioni Srl.
Gianluigi Raffo, Carlo Fontanelli, L'Unione che forza! 90 anni con l'U.S. Lavagnese, Empoli (FI), Geo Edizioni Srl.
Francesco Ottone, Tutti gli uomini del pallone - F.C. Laveno Mombello 50° di fondazione (1947-1997).
Silvano Casaldi, La storia del Nettuno Calcio, Cicconi Editore.
Alessandro Orrù, Carlo Fontanelli, Iano Caporali, Orbetello 1908 - Un secolo di pallone in laguna, Empoli (FI), Geo Edizioni Srl.
Stefano Casalicchio, Carlo Fontanelli, 1893-2006: Oltre un secolo di calcio a Rovigo, Empoli (FI), Geo Edizioni Srl.
Cristian Canazza, Carlo Fontanelli e Franco Lerin, 1912-2006 I lupi biancorossi - La storia del calcio a San Giovanni Lupatoto, Empoli (FI), Geo Edizioni Srl.
Carlo Fontanelli, Almanacco Canarino - 1945/2005 - 60 anni con la Sanromanese, Empoli (FI), Geo Edizioni Srl.
C. Calvelli, G. Lucibelli, R. Schettino, Savoia - Storia e Leggenda - dall'Oncino al Giraud, Stampa Democratica, 1995.
Pietro Serina, La Sebinia - Un secolo della nostra storia, Stilgraf Editore.
Carlo Fontanelli e Libero Sarchielli, Libero di Signa 90 anni di calcio fra Arno e Bisenzio, Empoli (FI), Geo Edizioni Srl.
Guglielmo Formisano, Emozioni in rete - Storia fotografica della Scafatese dal 1922 al 2002, GM-Calamos.