Da Carema, epoca romana, passava la via delle Gallie, strada romanaconsolare fatta costruire da Augusto per collegare la Pianura Padana con la Gallia. Il toponimo Carema deriverebbe infatti dall'espressione latina ad quadragesimum lapidem ab Augusta Praetoria (it. "a quaranta miglia da Aosta"), denotando un'origine del paese posteriore alla fondazione di Aosta da parte dei romani. Tale ipotesi è riscontrabile anche nel toponimo in franceseCarême, che è lo stesso termine in uso per indicare la Quaresima, e che si riferisce quindi al numero 40.
Un'altra ipotesi è che l'origine del nome sia Caremam, cioè "dogana".[5]
Storia
Il centro storico
Nella conca morenica, segnata da una imponente serie di terrazzamenti strappati alla montagna e coltivati a vite, si erge il vecchio borgo di origine medievale, con le sue viuzze, le case in pietra addossate tra loro. I pergolati sorretti, per ampia parte, dalle tipiche colonne di pietra e mattoni, imbiancate con la calce, denominate in lingua piemontese Pilun, costituiscono l'aspetto più caratteristico del paesaggio. Vi si produce un vino di grande sostanza e tradizione denominato appunto Carema.
Il 18 e 19 marzo 2007 nel Comune si era tenuto un referendum a norma dell'articolo 132, comma II della Costituzione, che proponeva il distacco del Comune dalla regione Piemonte per aggregarlo alla regione Valle d'Aosta. Il 76,18% dei votanti hanno approvato la proposta[6], che però, udito il parere dei due Consigli regionali interessati, non ha portato al cambiamento dei confini regionali.
A favore di chi sosteneva la tesi dell'unificazione alla Valle d'Aosta c'è la circostanza che un tempo Carema era una dipendenza del Ducato di Aosta, tant'è che lo storico valdostano Jean-Baptiste de Tillier inserisce i Carstrusson, o Castruchon, antichi signori di Carema (o Caresme o Caremme, in lingua francese antica per Jean-Baptiste de Tillier) tra le famiglie nobili valdostane nella sua opera Nobiliaire du Duché d'Aoste, adducendo come ragione di ciò proprio questa circostanza.[7]
Simboli
Lo stemma del comune di Carema è stato concesso con regio decreto del 7 settembre 1933.[8]
«Semitroncato partito: nel primo, d'oro, al fascio di picche arduiniche, di rosso, legate d'azzurro; nel secondo, d'argento, alle lettere capitali romane XL; nel terzo, d'azzurro, alle tre fasce ondate d'argento. Ornamenti esteriori da Comune.[9]»
Monumenti e luoghi d'interesse
Lungo le viuzze e sulle minuscole piazze si trovano diverse fontane in pietra. La più caratteristica è quella di via Basilia, fatta costruire dai conti Challant-Madruzzo in omaggio ai Duchi di Savoia nel 1571: la stele in granito posta in punta alla vasca è ornata con stemmi araldici dei Savoia e dei Re di Francia.
Tra le vestigia di sapore altomedievale va ricordata, all'angolo con via Bottero, la Grand Maison, o Gran Masun, una "casaforte" che doveva avere in origine funzioni difensive. Sulle sue robuste pareti in pietra si aprono piccole finestre con inferriate, incorniciate da rustici architravi e piedritti; si notano sulla facciata resti di stemmi araldici.
Con funzione difensiva anche la Torre degli Ugoni.
Segna da lontano il profilo del paesaggio la torre campanaria, alta 60 metri, costruita tra il 1760 ed il 1769.
Agli estremi della conca che fa da sfondo al paese sono poste, quasi in funzione di sentinelle, due edifici votivi cari alla devozione popolare: sulla sinistra la piccola cappella di Siei, e sulla destra, sopra uno spuntone di roccia, la seicentescacappella di San Rocco.
Sopra uno sperone roccioso in frazione Airale si abbarbicano ancora i ruderi del Castello di Castruzzone, castello che nel 1357 Amedeo VI ricevette come feudo perpetuo dal Vescovo di Ivrea, insieme a Carema.[10]
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Carema sono 44[12], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[13]:
^Carema, su araldicacivica.it. URL consultato il 17 dicembre 2021.
^Storia, su comune.carema.to.it, Comune di Carema, 5 settembre 2010. URL consultato il 15 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 24 luglio 2012).