Le elezioni europee del 1979 si tennero tra il 7 e il 10 giugno. Furono le prime elezioni parlamentari dei nove stati membri della Comunità europea per eleggere i 410 membri dell'Europarlamento e le prime elezioni internazionali della storia. I seggi al parlamento furono assegnati agli stati membri in base alla loro popolazione, ma i membri sedettero in base ai gruppi politici. Le elezioni furono vinte dal gruppo Socialista con 113 seggi, davanti al Partito Popolare Europeo che ne ottenne 107.
Il Consiglio di Stato francese, con decisione del 22 ottobre 1979[1], detrasse un seggio alla lista Union pour la France en Europe (UDF-CNI) a vantaggio della Lista socialista. Fu proclamato eletto Edgard Pisani, in sostituzione di Olivier d'Ormesson (esponente del CNI iscrittosi al PPE), il quale restò in carica in qualità di subentrante di Michel Debatisse (UDF, iscrittosi al PPE), dimissionario a seguito della sua nomina a Segretario di Stato nel governo Barre III[2].
Conseguenze
Il Partito Socialista Europeo si affermò, seppur di misura, come primo partito dell'Europarlamento davanti ai democristiani del PPE e ai Democratici Europei. I comunisti divennero la quarta forza del Parlamento scavalcando i liberali, grazie soprattutto agli eletti del Partito Comunista Italiano e del Partito Comunista Francese, che da soli formavano la quasi totalità del gruppo.
Primo presidente dell'Europarlamento venne eletta la francese Simone Veil, (Liberaldemocratici, Unione per la Democrazia Francese) per la prima metà della legislatura dal 1979 al 1982. Per la seconda metà della legislatura, dal 1982 al 1984 venne eletto Piet Dankert, (Gruppo Socialista, Partito del Lavoro olandese). L'elezione di due presidenti nella stessa legislatura, rimarrà una prassi consolidata nei successivi mandati per garantire rappresentatività ai gruppi parlamentari e ai Paesi Membri.