Come egli stesso ricorda in un'intervista pubblicata nel 2012, pur non essendo "mai stato comunista", votò per il Partito Comunista Italiano "fino a metà degli anni Settanta"; poi però si convinse, "negli anni di piombo, che il terrorismo era il punto di arrivo dell'ideologia leninista[1]". In seguito avvia la collaborazione con la rivista Mondoperaio, fondata da Pietro Nenni, fucina del pensiero socialista riformista. Nel 1978 è membro della direzione del periodico.
Negli anni ottanta approfondisce lo studio di John Locke (1632-1704) e di Alexis de Tocqueville (1805-1859), che lo avvicinano alla cultura politica anglosassone. Galli Della Loggia si distacca dal partitismo italiano, di cui vede con molta più chiarezza le tendenze degenerative (partitocrazia).
Nel 1984-85 dirige il mensile "Pagina" insieme a Giampiero Mughini, Paolo Mieli, Riccardo Chiaberge e Massimo Fini.
L'intervento culturale di Ernesto Galli Della Loggia nel 1998, con la pubblicazione del libro L'identità italiana, prende in esame l'autocoscienza, lo Stato, le Chiese, le culture in Italia.[5] In questo libro oltre a fare un'analisi scientifica degli aspetti geografici e storici dell'Italia, dal paesaggio e dall'ambiente, l'eredità latina e l'eredità cristiana cattolica, lo sviluppo delle città e delle regioni, il familismo e l'invadenza della politica, si aggiunge un racconto autobiografico che oltre a ricerca personale dei modi concreti e dei pensieri, delle emozioni, dal sorgere della Repubblica, ha vissuto in questi decenni l'appartenenza al proprio Paese, in che modo egli si è sentito (o non sentito) italiano.[6][7]
In ricorrenza dell'anniversario del 25 aprile, nel 2007 ha analizzato il problema dell'anomalia italiana in riferimento al terrorismo. Secondo il suo punto di vista, l'Italia risulta essere il solo grande paese europeo dove il terrorismo politico ha una sua lunga cittadinanza, con l'eccezione dell'Irlanda del Nord e del Paese basco, che hanno problematiche differenti. Egli ritiene che ciò sia dovuto ad un fondo di violenza proprio della società italiana. L'interpretazione ha suscitato consensi e dissensi.[8]
Un intervento culturale sull'argomento Etica e Democrazia del 9 febbraio 2012, parla della libertà in un sistema democratico, dibattendo il problema se ci può essere in una democrazia un valore collettivo vincolante e fino a che punto sia giusto porre dei limiti all'autodeterminazione di una persona. "A quali campi non si può né si deve applicare la libertà di ognuno di decidere che cosa è meglio per lui?".[11]
Tracciando un bilancio della programmazione televisiva, il 16 febbraio 2012, affermò trattarsi di «trasmissioni di "varietà" prive d'inventiva e di un briciolo d'intelligenza. Presentatori e conduttori il più delle volte maldestri e improvvisati. Informazione ridotta all'osso, marginalizzata e quasi sempre politicamente omissiva e/o compiacente. Talk show immutabili negli anni, affollati di troppi "ospiti", e più interessati a farci sapere che cosa pensano Formigoni o la Marcegaglia che a farci capire i termini dei problemi».[12]
Problemi di sviluppo industriale e nuovi equilibri politici alla vigilia della Prima guerra mondiale. La fondazione della Banca Italiana di Sconto, in Rivista Storica Italiana, A. 82, fasc.IV., 1970.
La Terza Internazionale e il destino del capitalismo: l'analisi di Evghenij Varga, in "Annali Feltrinelli", XV, 1973, Feltrinelli, 1974.
Ideologie, classi e costumi, in Valerio Castronovo (a cura di), L'Italia contemporanea. 1945-1975, Torino, Einaudi, 1976.
Marx e il problema della maggioranza nei regimi democratici, in Marxismo e democrazia nei paesi dell'Europa occidentale, Milano, FrancoAngeli, 1978.
La crisi del "Politico", in Il trionfo del privato, Roma-Bari, Laterza, 1980.
Profili di storia contemporanea, V, Il mondo contemporaneo (1945-1980), Bologna, Il Mulino, 1982.
La politica e l'integrazione mitico-simbolica, in "Il Mulino", 288, luglio-agosto 1983.
Lettera agli amici americani, Milano, A. Mondadori, 1986.
Le ceneri di Togliatti, con altri, Roma, Lucarini, 1991. ISBN 88-7033-480-5.
Ambiguità di un antimito: spunti per lo studio dell'immagine dell'America nella sinistra europea del '900, in Studi in onore di Paolo Alatri, II, L'Italia contemporanea, Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 1991.
Una guerra femminile? Ipotesi sul mutamento dell'ideologia e dell'immaginario occidentali tra il 1939 e il 1945, in Anna Bravo (a cura di), Donne e uomini nelle guerre mondiali, Roma-Bari, Laterza, 1991. ISBN 88-420-3817-2.
Le lontane origini dell'ideologia italiana. Alfredo Oriani e la "Rivolta Ideale", in "Nuova Storia Contemporanea", novembre-dicembre 1999.
Vent'anni di impazienza. Scritti di politica e di battaglia, Firenze, Libri Liberal, 2001. ISBN 88-8270-005-4.
Due nazioni. Legittimazione e delegittimazione nella storia dell'Italia contemporanea, a cura di e con Loreto Di Nucci, Bologna, il Mulino, 2003. ISBN 88-15-09555-1.
Religione e scienza, in Libertà e Laicità (a cura di Marcello Pera), con il messaggio di Benedetto XVI, Cantagalli, Siena 2006, pp. 119-122. ISBN 88-8272-266-X.