Il Giro d'Italia 1928, sedicesima edizione della "Corsa Rosa", si svolse in dodici tappe dal 12 maggio al 3 giugno 1928, per un percorso totale di 3044,6 km. Fu vinto dall'italianoAlfredo Binda. Su 298 partenti, arrivarono al traguardo finale 126 corridori.
L'edizione 1928 vide il massimo numero di iscritti (298 corridori al via), con gli organizzatori costretti a rifiutare altre richieste di iscrizione. La struttura del Giro tornò al modello classico, con una tappa seguita dal giorno di riposo, e nelle prime tappe furono Alfredo Binda e Domenico Piemontesi a darsi battaglia. Quest'ultimo si aggiudicò la prima frazione e mantenne il primato della corsa fino alla quarta tappa, quando Binda si scatenò lungo i 327 km da Arezzo a Sulmona rifilando a Piemontesi 15 minuti. Il corridore di Cittiglio passò al comando della classifica generale e mantenne la prima posizione fino al termine della corsa, nonostante le cinque vittorie di tappa del diretto rivale. Binda si permise di lasciar vincere anche una tappa al fratello e gregario Albino. Lo stesso Alfredo in seguito ammise di aver suggerito al fratello di andare in fuga nel momento in cui lui si fosse fermato per girare la ruota (operazione comune prima dell'introduzione del cambio), Albino seguì il consiglio e riuscì a dileguarsi mentre tutti gli altri corridori si fermarono per controllare Alfredo, che peraltro giunse secondo.[1]