Hippolyte Delehaye[1] entrò nei Gesuiti il 23 settembre 1876 e fece il suo noviziato ad Arlon.
Alla fine della sua formazione spirituale ed accademica fu ordinato sacerdote a Lovanio il 24 agosto 1890.
Durante i suoi studi di teologia, tra il 1886 ed il 1888, pubblicò tre articoli sulla vita del filosofo scolastico medievale Enrico di Gand, il cosiddetto "Doctor Solemnis". Questi articoli attirarono l'attenzione del presidente dei Bollandisti, padre Charles De Smedt, che lo chiamò a Bruxelles. Sotto la sua direzione Hippolyte Delehaye preparò una tesi sul monaco benedettino Gilberto di Gembloux.
Alla fine dei suoi studi, nel 1891, fu responsabile della pubblicazione degli Acta Sanctorum, il lavoro principale e collettivo della Società dei Bollandisti.
La sua area di specializzazione era l'agiografia bizantina.
Nel 1895, apparve la sua prima Bibliotheca hagiographica graeca (BHG), rivista nel 1909 ed acclamata dalla critica come uno strumento magistrale per lo studio dell'antico mondo ellenico-cristiano.
Nel 1902, pubblicò il suo Martyrologe byzantin e tre anni dopo (1905) Les légendes hagiographiques.
Altre pubblicazioni accademiche seguirono a un ritmo costante.
Prima di dedicarsi completamente all'agiografia, divenendo nel 1912 presidente dei Bollandisti, in successione a Charles De Smedt, fu professore di matematica al Sainte-Barbe College di Gand.
Il 5 febbraio 1918, Hippolyte Delehaye, insieme all'avvocato Albert van de Kerckhove, fu arrestato dai tedeschi per la sua partecipazione alle attività della stampa clandestina della Resistenza.[2][3]
Condannato a 15 anni di lavori forzati.
Il 30 ottobre 1918, prima dell'Armistizio di Compiègne dell'11 novembre 1918, fu rilasciato.
Il suo lavoro agiografico fu ripreso e, con l'aiuto di Paul Peeters ed altri, continuò la pubblicazione degli Acta Sanctorum.
Diede nuovo impulso agli studi agiografici: iniziò a studiare le vite dei santi dividendoli in gruppi, secondo il genere di vita o per area geografica.
Oltre a questo lavoro su larga scala ed a lungo termine, Hippolyte Delehaye scrisse innumerevoli articoli per riviste e monografie belghe e straniere, pubblicati spesso sulla rivista Analecta Bollandiana.
Come maestro di agiografia, era probabilmente uguale al suo illustre predecessore Daniel van Papenbroeck (immediato successore di Jean Bolland) per il suo acume intellettuale e la sicurezza del suo giudizio critico.
Oltre ai più tradizionali metodi della ricerca storico-filologica si avvalse di quelli legati all'archeologia e alla codicologia, perfezionando i metodi di critica così da riportare in vita il Bollandismo contemporaneo.
Tra le numerose pubblicazioni si ricordano particolarmente:
Bibliotheca hagiographica graeca (1895);
Les légendes hagiographiques (1905, 1906 e 1927), tradotto in italiano Le leggende agiografiche (Firenze, 1906 e 1910);
Les origines du culte des martyrs (1912 e 1933);
À travers trois siècles: l'œuvre des Bollandistes (1615-1915) (1920);
Saint Martin et Sulpice Sévère (1920);
Les passions des martyrs et les genres littéraires (1921);
Les martyrs d'Égypte, Bruxelles, Bureau de la Société des Bollandistes (1922)
Sanctus. Essai sur le culte des saints dans l'antiquité (1927);
Cinq leçons sur la méthode hagiographique (1935);
Étude sur le légendier romain - Les saints de novembre et de décembre (1936), fu l'edizione del Sinassario costantinopolitano (Synaxarium Ecclesiae Constantinopolitanae) uscita nel 1903 (= Propylaeum ad Acta Sanctorum Novembris).
1910: "Prix Décennal de Philologie Classique et Orientale pour la 3e Période 1900-1909" (Bruxelles), per la pubblicazione del "Synaxaire de Constantinople"
1921: "Prix Quinquennal des Sciences Historiques pour la 15e Période 1916-1920" (Bruxelles), per la pubblicazione de "Les origines du culte des Martyrs"
^Nel "Registro di Stato Civile: Certificati di Nascita: Tabella Decennale (1851-1860)" n° 7831/0_0005185 del Comune di Anversa, a pagina n° 161 è trascritto il suo Atto di Nascita in nuce n° 2369/1859 col nome di "Delhaye Josephus Hippolytus Maria"
Paul Peeters, "Notice sur la vie et les travaux du R. P. Hippolyte Delehaye", in "Annuaire de l'Académie Royale de Belgique", nº 109, Bruxelles, 1943, pagg. 55-89