Situato sul confine amministrativo fra la provincia di Brescia e la provincia di Trento, fino al 1918 rappresentava il confine tra Regno d'Italia ed Impero Austro-Ungarico.[2]
Centro turistico sia estivo che invernale, il passo del Tonale è punto di appoggio per numerosi itinerari alpinistici ed escursionistici che consentono di prendere contatto con la natura delle Alpi Retiche e la realtà storica della Guerra Bianca che qui ha lasciato numerosi segni ancora vivi nel paesaggio. Le montagne circostanti il passo del Tonale furono, infatti, teatro di combattimenti durante la prima guerra mondiale: un sacrario monumentale realizzato negli anni trenta del Novecento accoglie oggi le spoglie di oltre 800 caduti italiani e austro-ungarici.
In zona è possibile visitare il Museo della guerra bianca in Adamello a Temù, oltre alle interessanti raccolte di cimeli di Vermiglio e di Peio. Nel 2011, a passo Paradiso, a 2600 m s.l.m., è stato inaugurato un percorso multimediale all'interno di una galleria originale del conflitto: Suoni e voci della Guerra Bianca.
Il sentiero dei fiori permette di ripercorre i camminamenti costruiti durante la prima guerra mondiale.
Il passo del Tonale è stato scalato molte volte dal Giro d'Italia fin dal 1933. La salita presenta difficoltà non elevate da entrambi i versanti: da Ponte di Legno è lunga 12 km con una pendenza massima dell'8.4%, da Fucine sono 15 km con pendenza massima dell'8.8%.[4]
Nel 1939 il Tonale fu decisivo per decidere il Giro: a causa delle condizioni meteo avverse (neve e nebbia) il favorito Gino Bartali perse la maglia rosa prima forando e poi cadendo in discesa, consegnando la vittoria finale a Giovanni Valetti.[5] Nell'edizione 1989 era previsto il transito sul valico e successivamente anche sul passo Gavia, ma la tappa fu annullata per la troppa neve.[6] È stato sede di arrivo di tappa per due volte, nel 1997 e nel 2010. In quest'ultima occasione la tappa (caratterizzata dalla nevosa salita scalata dei passi Forcola di Livigno e Gavia) è stata uno dei tratti decisivi per la vittoria finale di Ivan Basso.
^Club Alpino Italiano - sezione di Brescia (a cura di), Guida alpina della provincia di Brescia, 2ª ed., Brescia, Industrie Grafiche Bresciane, 1985 [1889], pp. 2, 5, 358 (errata corrige).