Esordisce da professionista dopo i Giochi olimpici nella squadra di Franco Chioccioli, Franco Ballerini e Mario Cipollini, la GB-MG Maglificio. Onora i primi mesi di professionismo con un brillante nono posto al Giro di Lombardia e coglie il primo successo da professionista l'anno successivo, vincendo la classifica finale della Hofbräu Cup, breve gara a tappe tedesca. Dopo un paio di anni in sordina, si mette in luce nel 1996 al Giro d'Italia, dove trionfa nella tappa con arrivo a Monte Sirino[2] e veste la maglia rosa indossandola per sei giorni consecutivi. Sesto nella classifica finale di quel Giro, si ripeterà con una buona prestazione alla Vuelta a España, che concluderà al settimo posto.
1997-2008: le vittorie nelle classiche
Davide Rebellin nel 2006
Per via degli incoraggianti piazzamenti nelle due grandi corse a tappe di tre settimane, decide di programmare le prime stagioni da professionista per la conquista dei grandi Giri. Tuttavia, nonostante la meticolosità nella preparazione, i risultati sono deludenti a causa dei vistosi cali di condizione che lo colpiscono nell'ultima settimana di gara. Nel 1997 sigla una prestigiosa doppietta, vincendo nel giro di pochi giorni la Clásica San Sebastián e il Gran Premio di Svizzera a Zurigo sfruttando la condizione raggiunta al termine della Grande Boucle, suo principale obiettivo della stagione, conclusosi in modo fallimentare. Così, ormai trentenne, dopo diverse stagioni in cui avrebbe potuto vincere molto di più, si specializza finalmente nelle gare in linea e nelle brevi corse a tappe conquistando la Tirreno-Adriatico 2001[3] e il Gran Premio di Francoforte 2003.
Nel 2008 conquista la sua prima Parigi-Nizza, terminando davanti a Rinaldo Nocentini per soli 3 secondi, distacco minimo nella storia della corsa a tappe francese.[13][14] Il 9 agosto seguente ai Giochi olimpici di Pechino, nel giorno del suo trentasettesimo compleanno, si aggiudica la medaglia d'argento nella prova in linea, superato in volata a pochi metri dal traguardo dallo spagnolo Samuel Sánchez, al termine di una fuga durata una quindicina di chilometri che aveva coinvolto, insieme ai due, un ristretto numero di corridori, tra i quali l'elvetico Fabian Cancellara, terzo al traguardo.[15] Partecipa come co-capitano della nazionale italiana ai campionati del mondo di Varese: conquista un quarto posto, suo miglior risultato in un mondiale.[16] Salta quindi il Giro di Lombardia a causa del ritiro del suo gruppo sportivo, la Gerolsteiner, dopo una serie di positività al doping.
2009-2010: la squalifica e la successiva assoluzione
Il 28 aprile seguente, però, Rebellin risulta positivo al CERA, in seguito a nuove e più rigorose analisi effettuate su campioni di sangue prelevati durante i Giochi olimpici e congelati.[21] Il 17 novembre il CIO ritiene revocato l'argento olimpico vinto dall'atleta e ne ordina la restituzione.[22] L'atleta il giorno successivo, tramite i suoi legali, annuncia di volere impugnare la sentenza.[23] Il 23 dicembre concede un'intervista alla Gazzetta dello Sport durante la quale denuncia anomalie nelle procedure del CIO.[24] Il 30 luglio 2010 il TAS conferma la sentenza del CONI.[25][26] Dopo sette anni, il 30 aprile 2015, venne assolto dalle accuse di doping ed evasione fiscale in quanto "il fatto non sussiste".[27]
Nel 2014 gareggia ancora tra le file della squadra polacca,[40] ottenendo i primi risultati di rilievo alla Vuelta a Andalucía, con un terzo posto di tappa, e alla Vuelta a Murcia, che conclude sul terzo gradino del podio. In aprile si piazza al tredicesimo posto all'Amstel Gold Race, dimostrando di essere ancora competitivo nelle gare World Tour, al cospetto dei migliori corridori delle grandi classiche. A maggio prende parte al Presidential Cycling Tour of Turkey, durante il quale coglie un terzo posto parziale e si classifica quinto nella classifica finale. Nel mese di luglio conclude in seconda posizione il Sibiu Cycling Tour, conquistato l'anno precedente, ottenendo comunque un successo nella cronosquadre della terza frazione.[41] Ad agosto conclude al terzo posto il Tour du Limousin, breve corsa a tappe francese, sfiorando il successo nella seconda frazione. Nel finale di stagione dopo aver concluso quarto alla Tre Valli Varesine, ottavo alla Milano-Torino e ancora in quarta piazza la Coppa Sabatini, coglie il primo e unico successo dell'annata l'11 ottobre, facendo suo il Giro dell'Emilia:[42] nell'occasione riesce ad imporsi sul traguardo del San Luca, piazzando lo scatto decisivo nell'ultimo chilometro e andando a vincere in solitaria (completano il podio Ángel Madrazo e Franco Pellizotti). Riesce così ad aggiudicarsi la corsa emiliana per la seconda volta in carriera, a distanza di ben otto anni dall'ultimo successo datato 2006.[43]
Nel 2015, sempre presente nell'organico del team arancio – ora rinominato CCC Sprandi Polkowice –,[44] ottiene un successo nella cronosquadre della Settimana Internazionale di Coppi e Bartali,[45] indossando per un giorno la maglia di leader e chiudendo al terzo posto finale. In seguito ad un buon quinto posto alla Freccia del Brabante, è protagonista al Presidential Cycling Tour of Turkey: si aggiudica infatti la "tappa regina",[46] restando in testa alla classifica per tre giorni, dovendosi tuttavia ritirare nell'ultima tappa a causa di una caduta.[47] Dopo una serie di piazzamenti, compreso un nuovo secondo posto al Sibiu Cycling Tour così come nella seconda tappa del Tour du Limousin, si impone a metà settembre nella Coppa Agostoni: riesce ad avvantaggiarsi sull'ultima asperità del Lissolo, a circa 50 km dalla conclusione, assieme a Scarponi e Vincenzo Nibali, resistendo nel finale al ritorno del gruppo e battendo in una volata a due il siciliano dell'Astana.[48][49] Seguono altri piazzamenti nel finale di stagione, compresa la terza piazza al Gran Premio Industria e Commercio di Prato.
Nel 2016, alla quarta e ultima annata con la maglia polacca,[50] Rebellin non ottiene vittorie. Ad inizio stagione si fa notare con alcuni piazzamenti al Dubai Tour e al Tour of Oman, ma nelle classiche di un giorno non riesce a incidere. Trova altri piazzamenti in gare di secondo piano, quali un terzo posto di tappa e un quinto nella generale del Tour of Malopolska, un quinto alla neonata Rad am Ring e un terzo posto di tappa con un'omonima posizione nella generale del Giro della Repubblica Ceca. Nelle classiche italiane di fine stagione non brilla, complici anche alcuni problemi fisici, ottenendo come miglior risultato l'ottavo posto al Memorial Marco Pantani.
2017-2022: le esperienze extra-europee e gli ultimi anni
Terminata l'esperienza polacca, Rebellin corre anche nella stagione 2017, firmando con la squadra kuwaitianaKuwait-Cartucho.es.[51] Nonostante i 45 anni d'età, il ciclista veneto riesce ad ottenere nella prima parte d'annata alcuni piazzamenti, tra cui un terzo posto di tappa e nella generale del neonato Tour de Lombok. Decimo il 25 giugno ai campionati italiani in Piemonte, nel periodo estivo corre Tour of Qinghai Lake e Volta a Portugal, non trovando risultati di rilievo. A fine settembre in Indonesia arrivano invece i primi successi, quando fa sua in solitaria, alla veneranda età di 46 anni, la prima tappa del Banyuwangi Tour de Ijen,[52] conquistando anche la classifica generale della breve corsa a tappe;[53] il 12 ottobre ottiene quindi la terza e ultima vittoria stagionale, imponendosi in uno sprint a due nella quinta frazione del Tour of Iran (Azarbaijan),[54] concluso in settima posizione.
Nonostante l'età ormai gli pregiudichi la possibilità di essere ancora competitivo nelle corse di alto livello, anche nel 2018 Rebellin non intende appendere la bicicletta al chiodo e firma per la Sovac-Natura4Ever, team algerino il cui calendario prevede prevalentemente gare nel continente africano.[55] Dopo il debutto allo Sharjah Tour, in cui ottiene un quarto posto di tappa, tra febbraio e marzo ottiene qualche altro piazzamento nella top 10 in alcune gare tra Algeria e Marocco, tra cui una nuova quarta posizione nella classifica finale del Tour d'Algérie. La prima e unica vittoria in stagione arriva il 6 maggio, quando fa sua al termine di uno strappo la terza tappa del Tour International de la Wilaya d'Oran,[56] che conclude secondo nella generale, alle spalle del belga compagno di squadra Laurent Évrard.[57] A fine mese torna a correre in Europa il Giro del Belgio, chiuso in trentaduesima posizione. Nella seconda parte dell'annata disputa poche prove, prendendo parte ad alcune semiclassiche del Nord, ma concludendole lontano dalle posizioni di vertice.
Con la Sovac disputa le prime gare del calendario francese del febbraio 2019, il Grand Prix Cycliste la Marseillaise, l'Étoile de Bessèges e il Tour du Haut-Var, lontano dai migliori. A fine aprile in occasione dell'uscita de Il vecchio saggio, docufilm francese a lui dedicato, annuncia il passaggio alla Meridiana Kamen Team, squadra per la quale aveva già gareggiato nel 2012:[58] all'esordio con la nuova maglia conclude al ventesimo posto il Tour of Slovenia di fine giugno, mentre il 30 dello stesso mese è diciottesimo ai campionati italiani di Compiano. Successivamente partecipa a Coppa Agostoni, Coppa Bernocchi e Trofeo Matteotti che chiude rispettivamente 18º, 34º e 33º. Nel 2020, prima della sospensione a causa della pandemia di COVID-19, ottiene l'undicesimo posto al Poreč Trophy; alla ripresa delle competizioni è al via del Sibiu Cycling Tour, dove conclude ottavo in classifica generale.
Nel 2021 gareggia tra le file della Work Service, formazione Continental di Montappone diretta da Demetrio Iommi;[59] con la nuova maglia ottiene tra le altre il settimo posto al Turul României, a inizio settembre. Prosegue con la formazione italiana anche nel 2022 in quella che rappresenta la sua ultima stagione:[60] termina infatti l'attività agonistica sulle strade di casa, prima partecipando all'edizione inaugurale del Mondiale gravel organizzate dal Veneto, nel quale conclude trentanovesimo e poi il 16 ottobre alla Veneto Classic, concludendo con un trentesimo posto alla veneranda età di 51 anni un'estremamente longeva carriera da professionista.[61]
Morte
Il 30 novembre 2022, all'età di 51 anni, muore investito da un camion, il cui autista tedesco non ha prestato soccorso, durante un allenamento in bicicletta lungo la SR 11, presso Montebello Vicentino.[62][63]
Il 17 giugno 2023, la Procura della Repubblica di Vicenza ha comunicato che Wolfgang Rieke, camionista tedesco accusato dell'uccisione di Rebellin, è stato arrestato a Münster su mandato di arresto europeo richiesto dal giudice per le indagini preliminari di Vicenza. Secondo l'ordinanza, si legge nella nota della Procura, il decesso di Rebellin "è da imputare esclusivamente ad una pluralità di norme comportamentali da parte di Rieke".[64] Il funerale fu celebrato il 23 dicembre nel Duomo di Lonigo. Riposa nella tomba di famiglia nel cimitero di Madonna a Lonigo in provincia di Vicenza.[65]
^ Gianfranco Josti, Il Giro scopre un nome nuovo: Rebellin, in Corriere dello Sport, 26 maggio 1996, p. 31 (archiviato dall'url originale il 20 maggio 2015).
^Rebellin al fotofinish, su www2.raisport.rai.it, 21 marzo 2001. URL consultato il 20 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
^Rebellin vince anche la Freccia Vallone, in La Nuova Sardegna, 22 aprile 2004. URL consultato il 18 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2015).