Il territorio si estende su 6.759 km² ed è suddiviso in 361 parrocchie, raggruppate in 17 arcipresbiterati: Capelanias, Almeida, Alpedrinha, Belmonte, Celorico, Covilhã, Figueira de Castelo Rodrigo, Fundão, Gouveia, Guarda, Manteigas, Penamacor, Pinhel, Rochoso, Sabugal, Seia e Trancoso.
Cattedrale
La Sé Catedral, di Guarda è la chiesa madre della diocesi. È un massiccio edificio tardo gotico, ultimato nella metà del XVI secolo, eretto con grandi blocchi squadrati di granito con ornamenti manuelini. È chiuso da torri merlate.
Sono noti altri sette vescovi Aegitaniensis fino alla fine del VII secolo. Nel 715 la città episcopale fu distrutta dai mori all'epoca dell'invasione musulmana.
In seguito alla riconquista cristiana, la diocesi fu ristabilita nel 1199 come suffraganea dell'arcidiocesi di Santiago di Compostela e con sede a Guarda, elevata al rango di città dal re Sancho I il 27 novembre 1199. Tuttavia, fino al XVI secolo i vescovi continuarono ad utilizzare prevalentemente il titolo di "vescovi di Egitania", e solo in seguito si impose il titolo attuale.
Non conoscendo esattamente i limiti dell'antica diocesi, per alcuni anni i vescovi entrarono in conflitto con i vicini episcopati di Coimbra e di Viseu, fino alla sentenza di papa Alessandro IV che decretò i confini delle tre diocesi il 27 aprile 1256.
Nel 1394 entrò a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Lisbona (oggi patriarcato).
Il 21 agosto 1549 cedette una porzione del suo territorio a vantaggio dell'erezione della diocesi di Portalegre (oggi diocesi di Portalegre-Castelo Branco). In seguito a questa cessione il territorio diocesano era composto di 260 parrocchie suddivise nei distretti ecclesiastici di Celorico, Castelo Branco, Monsanto, Covilhã e Penamacor e Abrantes.
Il 12 maggio 1500 fu celebrato il primo sinodo diocesano, convocato dal vescovo Pedro Vaz Gavião. Il secondo sinodo venne celebrato nel 1614 per l'applicazione dei decreti del concilio di Trento.
Il seminario episcopale ebbe sempre una vita molto precaria e non sempre fu attivo; il vescovo Nuno de Noronha edificò il primo seminario ed un nuovo palazzo episcopale; il seminario fu riorganizzato nel 1763 e funzionò nell'antica sede fino al 1911, anno in cui l'edificio fu confiscato dallo Stato ed oggi è trasformato in un museo.
Il 7 giugno 1771 cedette i distretti di Castelo Branco, Monsanto e Abrantes a vantaggio dell'erezione della diocesi di Castelo Branco.
In seguito alla riorganizzazione territoriale prevista dalla bollaGravissimum Christi di papa Leone XIII del 30 settembre 1881, Guarda incorporò il territorio della soppressa diocesi di Pinhel e porzioni delle diocesi di Coimbra e di Castelo Branco. La diocesi contava allora 352 parrocchie con 287.751 fedeli.[2]
Cronotassi dei vescovi
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
José Alves Matoso † (3 ottobre 1914 - 1º febbraio 1952 deceduto)
Domingos da Silva Gonçalves † (1º febbraio 1952 succeduto - 4 giugno 1960 deceduto)
Policarpo da Costa Vaz † (9 luglio 1960 - 17 novembre 1979 dimesso)
António dos Santos † (17 novembre 1979 - 1º dicembre 2005 dimesso)
Manuel da Rocha Felício, succeduto il 1º dicembre 2005
Statistiche
La diocesi nel 2021 su una popolazione di 259.880 persone contava 249.250 battezzati, corrispondenti al 95,9% del totale.
anno
popolazione
presbiteri
diaconi
religiosi
parrocchie
battezzati
totale
%
numero
secolari
regolari
battezzati per presbitero
uomini
donne
1949
424.000
424.512
99,9
318
312
6
1.333
10
170
356
1970
374.946
375.254
99,9
318
302
16
1.179
21
285
358
1980
327.000
328.000
99,7
254
235
19
1.287
24
190
360
1990
290.000
295.000
98,3
217
197
20
1.336
29
119
362
1999
250.000
265.000
94,3
189
173
16
1.322
19
142
361
2000
250.000
265.000
94,3
183
168
15
1.366
17
137
361
2001
250.000
265.000
94,3
184
169
15
1.358
17
150
361
2002
250.000
265.000
94,3
188
171
17
1.329
20
136
361
2003
250.000
265.000
94,3
186
169
17
1.344
35
130
361
2004
250.000
260.000
96,2
177
160
17
1.412
29
121
361
2006
250.700
260.700
96,2
164
150
14
1.528
16
127
361
2013
254.300
265.000
96,0
142
127
15
1.790
18
26
104
361
2016
251.100
261.700
95,9
130
114
16
1.931
17
27
100
361
2019
249.000
259.570
95,9
115
102
13
2.165
17
13
107
367
2021
249.250
259.880
95,9
110
97
13
2.265
21
13
80
361
Note
^Secondo Pinharanda Gomes (op. cit., pp. 309 e 311) la diocesi sarebbe stata eretta nel concilio di Lugo nel 569.
^(LA) Bolla Gravissimum Christi in Leonis XIII Pontificis Maximi Acta, vol. II, Romae, 1882, pp. 343-357.
^A causa delle difficoltà intercorse fra Santa Sede e governo portoghese, la sede rimase vacante per molti anni. Il vescovo Pedro de Lencastre, nominato nel 1645, non prese possesso della sua sede. Secondo le fonti vaticane, Álvaro de São Boaventura succedette a Dinis de Melo e Castro. Cfr. arcidiocesi di Évora.