Il 5 luglio 1944, le truppe nazifasciste per rappresaglia saccheggiarono e incendiarono il paese. Due civili vennero uccisi, Giovanni Mancardi e Giovanni Taricco, mentre le case incendiate e danneggiate furono circa 250.[4]
Nel novembre 1994, la parte bassa del paese subì pesantissimi danni per lo straripamento del fiume Tanaro: il fiume provocò anche il crollo del "Ponte Maccagno", che collegava Farigliano al paese di Piozzo.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con regio decreto del 16 novembre 1933.[5]
«D'azzurro, alle tre spighe d'oro di frumento in palo, sorrette da un destrocherio al naturale. Ornamenti esteriori da Comune.»
Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Farigliano sono 185[7], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[8]:
La Biblioteca civica comunale "Nicola e Beppe Milano" in piazza San Giovanni, dispone di circa diecimila volumi, in prevalenza di narrativa e saggistica. L'annessa sala polivalente può ospitare manifestazioni culturali e può essere utilizzata, inoltre, per convegni, congressi e dalle associazioni di volontariato.[9]
Eventi
Ogni anno nella prima settimana di dicembre ha luogo a Farigliano "La Fiera dei puciu e di San Nicolao".[10] I puciu sono i frutti del nespolo comune, tipico della Bassa Langa, e da non confondere col nespolo del Giappone.
Farigliano era dotata di una propria stazione ferroviaria posta lungo la Ferrovia Bra-Ceva. La ferrovia è stata chiusa in seguito ai danni subiti dall'alluvione del 1994.