La prima notizia certa riguardo all'esistenza del paesello piemontese risale al 20 aprile 1241, e riguarda una divisione patrimoniale tra i Marchesi di Ceva, in cui venne stabilito che il territorio di Scagnello, già in possesso del Marchese Pagano di Ceva, spettasse ai fratelli Manuele e Giorgio, a condizione che ne richiedessero l'investitura al vescovo di Alba.
Passò poi nel 1295 al vescovo di Asti e nel 1381 a Galeazzo Visconti, fino ad entrare a far parte, nel secolo XVI, del Ducato di Savoia.
Nel corso dei secoli il feudo di Scagnello fu smembrato e soggetto a molti signori.
Simboli
Lo stemma del comune di Scagnello è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica del 1º agosto 1995.[4]
«Troncato: nel primo, di azzurro, ai tre sgabelli di rosso, male ordinati, di fronte, ognuno con due gambe visibili, arcuate, con i piedi aguzzi, forate del campo a foggia di piccola mezzaluna crescente; nel secondo, fasciato d'oro e di nero. Ornamenti esteriori del Comune.»
(D.P.R. del 1º agosto 1995)
Gli sgabelli (scagnelli) sono un'arma parlante; le fasce d'oro e di nero sono riprese dall'emblema del Marchesato di Ceva.
Il gonfalone è un drappo di rosso.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
La parrocchiale di San Giovanni Battista: la chiesa appare di recente costruzione, nonostante la notizia più vecchia risalga al 1637; dal 1878 al 1880 la parrocchiale fu ampliata e fu innalzata l'attuale facciata su disegno di Bartolomeo Unia, ancora grezza ed incompiuta. Un portale ad arco di laterizia, di forme barocche, antistante la chiesa, reca la data del 1714.
Architetture civili
La Torre di Scagnello: posta all'altitudine di 838 metri, la torre altro non è che ciò che resta dell'antico castello di Scagnello, costruito nel XII secolo, che si estendeva su circa 8.000 metri quadrati e che fu tenuto da signorie legate in vario modo a Ceva.