Con la Nazionale spagnola ha partecipato a tanti tornei vincendo 1 Mondiale (2006, di cui è stato MVP)[11] e 3 Europei (2009, 2011 e 2015), oltre ad avere ottenuto 2 argenti (2008, 2012) e 1 bronzo (2016) alle Olimpiadi.[12] Inoltre è il cestista europeo ad avere ottenuto più medaglie[13] e ad avere segnato più punti nella storia di Eurobasket.[14] Ha fatto da portabandiera della Spagna in occasione delle Olimpiadi 2012.[15] È ambasciatore dell'UNICEF dal 2003[16] e ha creato l'associazione benefica Gasol Foundation.[17] Il suo impegno nel sociale nel 2012 gli ha fatto vincere il J. Walter Kennedy Citizenship Award[18] e l'NBA Community Assist Award.[19]
Nato da Agustí Gasol e Marisa Sáez, rispettivamente infermiere e medica internista,[21][22] ha due fratelli minori di nome Marc e Adriá che sono cestisti professionisti.[23][24] Ha studiato medicina all'Università di Barcellona, ma ha interrotto gli studi per giocare in NBA.[21][25]
Il 6 settembre 2018 ha pubblicato un libro intitolato Bajo el Aro: Aprender del éxito y del fracaso sulla sua carriera cestistica.[26] Ha anche scritto la prefazione del libro dell'ex compagno di squadra e amico Kobe Bryant, uscito nel novembre 2018 e intitolato The Mamba Mentality.[27]
Nel luglio 2019 ha sposato Catherine McDonnel.[28] La coppia ha una figlia, Elisabet Gianna, nata il 12 settembre 2020;[29] il secondo nome della figlia è in onore di Gianna Bryant, figlia di Kobe Bryant, morta nello stesso incidente del padre, e la sua madrina è Vanessa Bryant, vedova dell'ex compagno di squadra di Gasol.[29]
Caratteristiche tecniche
Gasol può giocare sia da ala grande che da centro,[30] è un ottimo rimbalzista, sia difensivo che offensivo,[30] ed è dotato di un eccellente tiro dalla media distanza.[30] È anche un buon passatore,[30][31] oltre che un giocatore molto abile in post basso,[30] negli isolamenti[30] e in pick & roll.[30][32] Ai San Antonio Spurs ha aggiunto anche il tiro da 3 al suo repertorio.[33][34] Queste sue caratteristiche gli hanno consentito spesso di mettere a referto "doppie doppie": ne ha realizzate oltre 550.[35] Il suo ex compagno di squadra Kobe Bryant lo ha definito uno dei suoi migliori compagni di squadra.[36]
Carriera
Barcellona
Iniziò a giocare a pallacanestro nelle categorie scolastiche a scuola, e da lì si unì al Cornellà.[37] Al Cornellà, in quanto era alto 185 cm, giocava da playmaker.[38] Nel 1997 Gasol si trasferì al Barcellona,[38] con cui esordì nella Liga ACB spagnola nel 1999,[17] precisamente il 17 gennaio contro il Cáceres.[39] La sua affermazione partì nel 2000 con l'infortunio del veterano ex-NBA Rony Seikaly, che lo trasformò ad appena 19 anni nel leader della squadra.[40]
Per farlo coesistere con Seikaly ed Elson, l'allora allenatore del Barcellona Aíto tentò di farlo giocare da ala piccola ma senza successo.[41] Giocò per i catalani fino al 2001, realizzando una media di 11,3 punti a partita.[17] Lo stesso anno vinse il premio di MVP della Liga ACB.[17] Anche in Eurolega Gasol fornì ottime prestazioni,[41] ma non poté giocare la top 16 contro Treviso a causa di un'appendicite.[38][40] La sua assenza si fece sentire, ed i catalani vennero eliminati dai veneti.[41]
Gasol divenne subito un punto fermo,[6] tanto che in marzo venne anche eletto rookie del mese, diventando il primo europeo a riuscirci.[45] Al termine della sua prima stagione nella lega professionistica nordamericana di basket Gasol ricevette il NBA Rookie of the Year Award[6] ed entrò (insieme al compagno di squadra Shane Battier) nell'All-Rookie First Team[6] dopo avere tenuto 17,6 punti e 8,9 rimbalzi di media a partita in 82 partite disputate.[46]
L'anno successivo rigiocò tutte le partite (82) e migliorò la media punti arrivando a 19 e tenne anche 8,8 rimbalzi a partita.[46]
Nella stagione 2003-2004 terminò con 17,7 punti di media[46] arrivando a giocare per la prima volta in carriera i playoffs (i primi nella storia della franchigia),[47] in cui I Grizzlies vennero eliminati al 1º turno dai San Antonio Spurs.[6]
Stessa sorte gli toccò l'anno successivo quando, dopo avere tenuto 17,8 punti e 7,3 rimbalzi di media,[46] i Grizzlies vennero eliminati nuovamente questa volta dai Phoenix Suns, nonostante lui avesse tenuto di media 21,3 punti nella serie.[48]
Nel 2005-2006 invece giocò il suo primo NBA All-Star Game, diventando il primo spagnolo a riuscirci,[7] oltre che il primo giocatore dei Grizzlies a venire convocato a tale evento.[6] Il 22 marzo 2006 mise a referto la sua prima tripla doppia in NBA con 21 punti, 12 assist e 12 rimbalzi nel vittorioso 99-74 contro i Seattle SuperSonics.[49] Dopo avere tenuto di media 20,4 punti, 8,9 rimbalzi e 4,6 assist (suo massimo)[46] fece riandare la squadra ai playoffs, dove ancora una volta andò oltre i 20 punti di media (20,3 per l'esattezza) ma la squadra uscì in 4 gare (contro Dallas questa volta).[50]
La stagione dopo, l'8 marzo 2007, sorpassò Shareef Abdur-Rahim, nella sconfitta contro i Toronto Raptors per 94-87 dei connazionali José Calderón e Jorge Garbajosa,[51] diventando il migliore scorer nella storia dei Grizzlies.[52] Verrà successivamente superato dal fratello Marc, Mike Conley e Zach Randolph.[53] Tuttavia la stagione fu buona dal punto di vista individuale in quanto tenne 20,8 punti di media (massimo in carriera), ma meno da quello di squadra in quanto non raggiunse i playoffs.[54]
L'anno successivo iniziarono a circolare delle indiscrezioni su una sua possibile cessione.[55] La cessione avvenne comunque in febbraio dopo che lui tenne di media 18,9 punti e 8,8 rimbalzi in 39 partite.[46]
In 6 stagioni e mezzo a Memphis mise a referto 8.966 punti (18,8 la media), 4.096 rimbalzi (8,6) e 1.473 assist (3,2).[47]
Con Gasol in quintetto base i Lakers viaggiarono a 22 partite vinte e solo 4 perse, e lui ebbe un ruolo chiave in questo,[23] inserendosi sin da subito nell'attacco triangolo di Phil Jackson.[17] Alla fine i giallo-viola conclusero la RS in testa alla Western Conference con un record complessivo di 57 vittorie e 25 sconfitte[57] con Gasol che tenne di media 18,8 punti e 7,8 rimbalzi a partita in 27 gare.[46]
Nella prima vittoria casalinga dei Lakers sui Denver Nuggets, Gasol finì con un ottimo bottino di 36 punti, 16 rimbalzi e 8 assist, insieme a 3 stoppate,[58] vincendo così la prima gara di playoffs della sua carriera in quanto con i Grizzlies non riuscì mai a vincere una gara in post-season.[59] Quando i Lakers chiusero la serie sul 4-0, per Gasol, alla sua quarta partecipazione ai playoffs, si trattò del primo passaggio di turno per lui in carriera (primo cestista spagnolo a riuscirvi).[59] Gasol riuscì a condurre i Lakers alle finali di Conference dopo aver sconfitto gli Utah Jazz al secondo turno,[60] contribuendo con 17 punti e 13 rimbalzi in gara 6, a portare i gialloviola alla loro prima finale di Conference dal 2004.[60] Il 31 maggio raccolse 19 rimbalzi riuscendo a superare i San Antonio Spurs e guadagnandosi così la sua prima finale NBA e diventando il primo spagnolo ad arrivare in finale.[61] In finale i lacustri persero contro i Boston Celtics per 4-2,[62] e Gasol patì (nonostante una doppia doppia di media da 14,7 punti e 10,2 rimbalzi) il confronto con Kevin Garnett.[63]
Dopo aver chiuso la stagione regolare con 18,9 punti, 9,6 rimbalzi, 3,5 assist e 1 stoppata a partita, il 14 giugno 2009 vinse il suo primo anello dopo la vittoria per 4-1 dei Lakers sugli Orlando Magic,[64] e fu il primo spagnolo a vincere l'anello nella storia dell'NBA.[65] Nel corso dei playoffs complessivamente registrò una doppia doppia di media (18,5 punti e 10,8 rimbalzi a partita),[64] affermandosi come seconda stella della squadra dopo l'MVP della finaleKobe Bryant.[64] Entrò nell'All-NBA Team (il terzo) per la prima volta in carriera.[66]
La stagione 2009-2010 vide lo spagnolo di nuovo protagonista ai massimi livelli con la maglia giallo-viola.[64] Dopo aver chiuso la stagione regolare con una media di 18,3 punti, 11,3 rimbalzi, 3,4 assist e 1,7 stoppate a partita,[46] guidò i gialloviola alla vittoria del 2º titolo consecutivo (il cosiddetto back to back) permettendo alla squadra californiana di prendersi la rivincita sui Boston Celtics.[67] Nella decisiva gara-7 delle finali dei play-off ad una manciata di secondi dalla fine, fu autore dei 2 punti e dei 2 rimbalzi decisivi.[68] Con 19 punti e 18 rimbalzi complessivi in gara-7,[68] diede un netto contributo alla vittoria della squadra, così come in tutta la serie, riscattando le deludenti Finals 2008.[64][69]
Kobe Bryant elogiò pubblicamente le prestazioni di Gasol con la maglia dei Lakers, riconoscendogli un ruolo fondamentale nella conquista dei due titoli consecutivi.[23][70]
Nella stagione successiva i gialloviola non si confermarono e, dopo avere battuto a fatica i New Orleans Hornets al primo turno,[67] vennero eliminati con un 4-0 al secondo turno contro i Dallas Mavericks,[67] con Gasol che tenne di media 13,1 punti di media sfoggiando prestazioni deludenti.[71][72]
Dopo i pessimi playoff 2011 Phil Jackson lasciò i Lakers e venne rimpiazzato da Mike Brown.[67] Il 9 dicembre 2011 venne annullata una trade a 3 squadre che avrebbe dovuto portare Chris Paul dai New Orleans Hornets ai Lakers con Gasol che avrebbe dovuto andare agli Houston Rockets.[73] Gasol rimase e non risentì di queste voci dal punto di vista psicologico,[74] ma nei playoffs tenne di media 12,5 punti e i californiani riuscirono al 2º turno, questa volta contro OKC.[67]
Per tentare di rivincere l'anello in estate i Lakers acquistarono Steve Nash e Dwight Howard;[67] tuttavia la stagione partì male per i gialloviola che, dopo un record di 1-4 alla 5ª partita,[64] esonerarono Brown e lo rimpiazzarono con Mike D'Antoni.[64] Il catalano ebbe molti problemi a integrarsi col gioco di D'Antoni,[75][76] e questo, unito all'infortunio di Kobe Bryant e a una chimica di squadra non ottimale,[64] non giovò ai lacustri che vennero eliminati malamente al primo turno dai San Antonio Spurs per 4-0.[77]
L'anno successivo fu ancora peggiore per la franchigia: Howard lasciò i Lakers, D'Antoni rimase sulla panchina e Gasol continuò ad avere problemi a inserirsi nei suoi schemi offensivi[78] e Bryant e Nash vennero condizionati dai problemi fisici.[64] Tutte questo portò i lacustri fuori dai playoffs e a fine anno Gasol, che si sentì mancato di rispetto dalla dirigenza dei gialloviola,[79] decise di lasciare LA.
Chicago Bulls (2014-2016)
Nell'estate 2014, scaduto il contratto con i Los Angeles Lakers, venne contattato da tante squadre (tra cui i San Antonio Spurs freschi vincitori del titolo NBA e i Miami Heat sconfitti dagli speroni).[17] Alla fine Gasol decise di firmare con i Chicago Bulls, con cui si accordò per un biennale da 14.576.760 dollari complessivi,[80] con opzione al giocatore per il terzo anno.[81]
Il 1º gennaio 2015, Gasol registrò un nuovo career-high mettendo a referto 9 stoppate, condite da 17 punti e 9 rimbalzi nella vittoria per 106-101 sui Denver Nuggets.[82] Dieci giorni dopo, registrò il suo career-high in punti, segnandone 46 con un 17 su 30 dal campo nella vittoria per 95-87 sui Milwaukee Bucks.[83] Il 6 marzo 2015 diventò il giocatore ispanico ad avere segnato più punti in NBA superando Rolando Blackman.[84][85] In tutta la stagione realizzò 54 doppie doppie,[86] risultando essere il giocatore ad averne realizzate di più in tutta la lega,[81][87][88] diventando anche il più vecchio a guidare la lega per doppie doppie messe a referto,[81] e in più tenne di media una doppia doppia da 18,5 punti e 11,8 rimbalzi.[81] Nei playoffs disputò 10 delle 12 sfide della squadra che uscì al secondo turno contro i Cleveland Cavaliers di LeBron James.[86]
A fine stagione Tom Thibodeau venne licenziato e il suo posto arrivò l'esordiente Fred Hoiberg.[89] Il 6 dicembre 2015 diventò il 116º giocatore a raggiungere le 1.000 partite in NBA in occasione della sconfitta per 102-96 contro i Charlotte Hornets in cui mise a referto 13 punti e 11 rimbalzi.[90] Il 26 gennaio 2016 fu il primo giocatore in stagione ad andare in doppia doppia dopo il 1º quarto contro i Miami Heat.[91] Il 9 febbraio rimpiazzò il compagno di squadra infortunato Jimmy Butler all'All-Star Game.[92] Ciononostante terminò la partita con 19 punti e 17 rimbalzi e con la sconfitta dei tori per 89-84.[93] Il 28 febbraio mise a referto una tripla doppia da 22 punti, 14 assist e 16 rimbalzi nella sconfitta per 103-95 contro i Portland Trail Blazers, diventando il più vecchio nella storia della NBA a segnare una tripla doppia sorpassando l'ex compagno Kobe Bryant.[94][95] Nonostante un'altra doppia doppia di media da 16,5 punti e 11 rimbalzi,[81] la stagione fu negativa per la squadra anche a causa di problemi di spogliatoio (in particolare tra Butler e i veterani Derrick Rose e Joakim Noah)[96][97][98][99] che condizionarono l'andamento dei tori che non arrivarono ai playoffs in quanto si piazzarono noni dietro ai Detroit Pistons.[100]
San Antonio Spurs (2016-2019)
Nella free agency 2016, Gasol annunciò la sua decisione di lasciare i Bulls (che non provarono nemmeno a rifirmarlo)[101] dopo due anni per unirsi ai San Antonio Spurs.[102] A San Antonio Gasol non fu sempre titolare giocando spesso in uscita dalla panchina e venendo usato come tiratore da 3 punti, cosa che non aveva fatto prima in carriera.[33] Il 13 aprile 2017 segnò 13 punti nella sfida persa per 101-97 contro gli Utah Jazz,[103] diventando il secondo cestista europeo a raggiungere 20.000 punti segnati in NBA dopo Dirk Nowitzki.[9][104] I miglioramenti da 3 gli fruttarono molto a livello statistico in quanto a fine stagione è arrivato a tenere di media il 53,8% da 3 punti.[105] Ma ciò non bastò agli speroni che ai playoffs, dopo avere eliminato Memphis e Houston, vennero eliminati in finale di conference dai Golden State Warriors futuri vincitori.[106]
Il 24 luglio 2017, dopo avere declinato la player option,[107] rifirmò a cifre inferiori (per lasciare libero spazio salariale)[107] con i San Antonio Spurs.[108] Il 24 dicembre 2017 mise a referto una tripla doppia con 14 punti, 11 rimbalzi e 10 assist nel successo per 108-99 contro i Sacramento Kings, diventando il terzo più anziano a riuscirci dietro a Karl Malone e all'ex Spurs Tim Duncan.[109] Al termine di una stagione in cui lui mostrò un calo di rendimento[110] e tenne di media 10,1 punti,[46] gli speroni nei playoffs uscirono al primo turno in 5 gare contro Golden State.[111]
Nella stagione 2018-2019 giocò le prime 9 partite,[112] salvo poi perdere le 26 successive per un infortunio al piede.[113] Il 29 gennaio 2019, in occasione della vittoria per 132-119 contro gli Washington Wizards, raggiunse le 1.150 partite giocate da titolare.[114] Dopo alcune voci secondo il quale avrebbe richiesto la trade o il buyout tra gennaio e febbraio (da lui smentite)[115] per via del minutaggio inferiore rispetto agli anni passati,[115] rimase in squadra fino al 1º marzo, giorno in cui raggiunse un accordo per un buyout con gli speroni da 2,5 milioni di dollari, a cui rinunciò.[116]
Milwaukee Bucks e Portland Trail Blazers (2019)
Il 2 marzo 2019 si accasò ai Milwaukee Bucks,[117] dove raggiunse il connazionale (arrivato un mese prima) Nikola Mirotić, con cui aveva giocato a Chicago.[118][119] Debuttò con i cervi 3 giorni più tardi disputando 5 minuti senza segnare punti nella sconfitta per 114-105 contro i Phoenix Suns.[120] Il 24 marzo concluse anzitempo la stagione a causa di un infortunio alla caviglia dopo sole 3 partite giocate.[121] In sua assenza i Bucks vennero eliminati in 6 gare nelle finali di conference dai Raptors del fratello Marc,[122] che poi vinsero le finali NBA contro i Golden State Warriors; a seguito di questo successo i 2 diventarono l'unica coppia di fratelli ad avere vinto il titolo NBA.[123][124]
Il 24 luglio 2019 firmò con i Portland Trail Blazers.[125] Tuttavia venne tagliato il 21 novembre seguente ancora prima che potesse disputare una partita con la squadra.[126]
Ritorno al Barcellona e ritiro (2021)
Il 23 febbraio 2021 Gasol annuncia il suo ritorno al Barcellona tramite una nota sul suo profilo Twitter,[127] nonostante tre giorni prima avesse smentito le voci di un ritorno in Catalogna.[128] L'acquisto viene ultimato l'8 marzo 2021.[129] Nel club catalano ritrova nuovamente il connazionale Nikola Mirotić, con il quale aveva giocato insieme durante le esperienze ai Chicago Bulls e Milwaukee Bucks.[130]
Il 5 ottobre 2021 annuncia il proprio ritiro dall'attività agonistica.[131]
Nazionale
Giovanili
Tra il 1998 e il 2000 rappresentò le selezioni giovanili spagnole.
Nel 1998 vinse l'Europeo Under-18 in finale contro la Croazia per 80-71, segnando 9 punti,[132] mentre l'anno successivo vinse invece il Mondiale Under-19 battendo gli Stati Uniti per 94-87, e in questa finale Gasol segnò solo 3 punti.[133]
Nel 2001 partecipò al suo primo torneo con la Spagna agli Europei in Turchia, in cui ottenne la sua prima medaglia con la selezione iberica che arrivò terza dietro a Jugoslavia e Turchia.[135]
Venne convocato ai Mondiali 2002,[136] in cui la Selección, nonostante avesse battuto nei gironi la Jugoslavia futura vincitrice del torneo,[137] venne eliminata ai quarti dalla Germania di Dirk Nowitzki.[138]
Agli Europei 2003 Gasol segnò 25 punti alla Svezia[139] e 35 alla Russia nella fase a gironi,[140] ne segnò altri 25 ai quarti di finale contro Israele,[141] per poi segnarne 36 nella finale (prima della sua carriera) contro la Lituania, che non bastarono agli iberici che persero la partita per 93-84.[142]
Nel 2004 partecipò alle Olimpiadi di Atene con la nazionale spagnola,[143] in cui la squadra venne eliminata ai quarti dagli Stati Uniti per 102-94,[144] nonostante una sua grande prestazione con 29 punti.[144] Durante il torneo disputò tutte e 7 le partite della squadra tenendo di media 22,4 punti, e risultando essere il migliore realizzatore del torneo.[145]
Nell'estate 2006 vinse il Mondiale con la Spagna[146] giocando da protagonista tutte le gare tranne la finale saltata per infortunio;[147][148] nella semifinale vinta per 75-74 contro l'Argentina rimediò l'infortunio, ma questo non gli impedì di segnare 2 tiri liberi da infortunato.[149] Nonostante l'intoppo gli iberici schiantarono in finale con un 70-47 la Grecia[146] e Gasol fu nominato MVP della manifestazione.[11]
Tris di Europei e altre medaglie (2007-2015)
Nel 2007 venne convocato[150] per gli Europei giocati in casa in cui la Spagna perse in finale per 60-59 contro la Russia.[151]
Nel 2008 vinse la medaglia d'argento alle Olimpiadi di Pechino dopo che la Spagna perse in finale per 118-107 contro gli Stati Uniti che vanificarono i 21 punti di Gasol.[152] Il catalano fu nuovamente il migliore realizzatore della competizione in quanto tenne 19,6 punti di media a partita.[153]
Nel 2009 vinse la medaglia d'oro all'Europeo disputato in Polonia, grazie alla vittoria in finale della Spagna sulla Serbia[154] e, dopo avere rifiutato la convocazione ai Mondiali 2010,[155] nel 2011 difese il titolo riconquistando l'oro a EuroBasket 2011 battendo la Francia in finale.[156]
A seguito dell'infortunio che costrinse il tennista Rafael Nadal a rinunciare alle Olimpiadi di Londra 2012 venne scelto come sostituto per fare da portabandiera della squadra spagnola.[15] In quelle Olimpiadi la Spagna perse nuovamente (nonostante una grande prestazione di Gasol, migliore in campo, con 24 punti, 7 assist e 9 rimbalzi, massimo per la Nazionale in ogni statistica della partita)[157] in finale contro il team USA per 107-100.[157]
Nel 2015 rivinse l'Europeo con la Spagna nella finale a Lille contro la Lituania, mettendo a referto 25 punti, 12 rimbalzi e 4 assist.[161] Prima di quella sfida fu decisivo in semifinale segnando 40 punti in semifinale nel successo per 80-75 contro la Francia.[162] Con questa medaglia diventò il cestista europeo con più medaglie nella storia della competizione superando Krešimir Ćosić.[13]
Post-Euro 2015 (2015-2021)
Alle Olimpiadi di Rio 2016 la Spagna perse in semifinale contro il team USA 82-76 (fu la terza volta consecutiva che la Spagna perse con gli USA alle Olimpiadi)[163] vanificando la prestazione di Gasol che fu il migliore dei suoi per punti (23) e rimbalzi (8) della squadra.[163] Vinse poi la medaglia di bronzo con la Nazionale battendo nella finale (valevole per il terzo-quarto posto) l'Australia col punteggio di 89-88 in una partita combattuta sino all'ultimo istante.[164]
Partecipò anche a Eurobasket 2017, in cui diventò il migliore marcatore nella storia della competizione superando l'all'epoca compagno di squadra a San Antonio Tony Parker,[14] segnando 14 punti nel successo per 87-64 contro l'Ungheria.[14] Tuttavia a questo giro Gasol e la Spagna persero la semifinale contro la sorprendente Slovenia di Goran Dragić e Luka Doncić (futura vincitrice del torneo) per 92-72,[165] dovendo accontentarsi di un bronzo conquistato a seguito di un 93-85 contro la Russia, partita in cui Pau realizzò 26 punti e suo fratello Marc 25.[166] Nonostante l'età avanzata, nel settembre 2018 dichiarò di voler continuare a rappresentare la nazionale fino a Tokyo 2020.[167]
Il 15 maggio 2019 il ct Sergio Scariolo annunciò che Gasol non avrebbe partecipato ai Mondiali per operarsi al piede sinistro.[168] Sette giorni più tardi Gasol confermò tutto, affermando inoltre nuovamente di volere giocare alle Olimpiadi 2020.[169] I giochi olimpici vengono disputati nel 2021 anziché nel 2020 a causa della pandemia da COVID-19, e Gasol viene convocato,[170] disputando così il suo quinto torneo olimpico.[171] L'avventura degli iberici durò fino ai quarti (in cui vennero eliminati dagli Stati Uniti),[172] e al termine della manifestazione lui e il fratello annunciarono il proprio ritiro dalla nazionale.[173]
Statistiche
Legenda
PG
Partite giocate
PI
Partite iniziate
MPG
Minuti a partita
FG%
% dal campo
3P%
% da tre punti
FT%
% tiro libero
OFF
Rimbalzi offensivi a partita
DIF
Rimbalzi difensivi a partita
RPG
Rimbalzi a partita
APG
Assist a partita
SPG
Palle rubate a partita
BPG
Stoppate a partita
PPG
Punti a partita
Grassetto
Career high
†
Denota una stagione in cui ha vinto il titolo NBA.
^(EN) Eurobasket 2001 - Turkey, su eurobasket2001.org.tr, 6 ottobre 2008. URL consultato il 20 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2008).
* - Membri che sono stati inseriti sia in qualità di allenatori, sia in qualità di giocatori. ** - Membri che sono stati inseriti sia in qualità di allenatori, sia in qualità di contributori. *** - Membri che sono stati inseriti sia in qualità di contributori, sia in qualità di giocatori.