Nella stagione 1973-1974 la Juventus campione uscente ottiene, con 41 punti, la piazza d'onore in campionato, lasciando alla Lazio, prima con 43 punti, la gioia del primo Scudetto della propria storia; il duo di testa stacca il Napoli, terzo a 36 punti, e l'Inter, quarta a 33 punti.
La squadra bianconera, ancora affidata al cecoslovacco Čestmír Vycpálek e pressoché riconfermata in toto, eccezion fatta per l'uscita del trequartista Helmut Haller, di ritorno in patria dopo oltre un decennio trascorso in Serie A, e per l'acquisto del promettente terzino Claudio Gentile[4] dai cadetti del Varese,[5] dispone del migliore attacco del campionato con 50 reti: tuttavia, cede il passo a una formazione biancoceleste che, già rivale a sorpresa dodici mesi prima, si prende il primo posto della classifica il 23 dicembre 1973 per non lasciarlo più fino al termine del torneo. Migliori marcatori bianconeri in campionato sono Pietro Anastasi con 16 reti, Antonello Cuccureddu con 12 reti e Roberto Bettega con 8 reti.
Nel primo turno di Coppa Italia la Juventus primeggia nel proprio girone di qualificazione eliminando le meno quotate SPAL, Ascoli, Foggia e Arezzo; nel secondo turno, giocato sempre a gironi tra gennaio e maggio, chiude invece al secondo posto il proprio raggruppamento, sopravanzando Cesena e Lazio ma chiudendo dietro al sorprendente Palermo, formazione di Serie B che ottiene così l'accesso alla finale poi persa col Bologna. In questa manifestazione il migliore fromboliere bianconero è ancora Anastasi con 7 reti.
Breve il cammino in Coppa dei Campioni, dove i torinesi vengono eliminati nel doppio confronto del primo turno dai tedeschi orientali della Dinamo Dresda.[6] La Juventus ha inoltre modo di disputare la finale della Coppa Intercontinentale, in quanto finalista uscente di Coppa — a seguito della rinuncia da parte dell'Ajax campione d'Europa in carica[7][8] —: gli uomini di Vycpálek incontrano gli argentini dell'Independiente in gara unica a Roma il 28 novembre 1973, uscendo sconfitti di misura solo in prossimità del triplice fischio (0-1).[9]
^Alcune fonti indicano il pareggio granata come frutto di un'autorete di Marchetti, che - pressato da Graziani - avrebbe toccato il pallone per ultimo; cfr., ad esempio, Bruno Perucca, Juve subito, Torino alla distanza, in Stampa Sera, 1º aprile 1974, p. 8. URL consultato il 31 marzo 2021. Cfr., ancora, Gianni de Felice, Zoff salva l'inutile pareggio della Juve, in Corriere della Sera, 1º aprile 1974, p. 11.