«Abbiamo attraversato un milione di avversità. Siamo riusciti a superarle quasi tutte, soffrendo in silenzio, restando compatti. [...] Gli schiaffoni presi a inizio stagione ci hanno fatto bene, sono stati la benzina che ci ha dato lo stimolo, con l'idea continua di realizzare un'impresa del genere.[4]»
L'estate 2015 segna un corposo rinnovamento della squadra bianconera.[5][6] Considerato concluso il ciclo aperto nel 2011, capace di portare quattro scudetti consecutivi nella bacheca juventina, la società opta per un robusto svecchiamento dei ranghi: date le partenze di alcuni dei protagonisti nei successi delle precedenti stagioni, Llorente, Pirlo, Tévez e Vidal, nonché di vari punti fermi tra le seconde linee quali Pepe e Storari, arrivano agli ordini del confermato Allegri calciatori di esperienza quali l'ala colombiana Cuadrado, il centrocampista tedesco Khedira e l'ariete croato Mandžukić, affiancati a elementi inizialmente meno noti come il terzino brasiliano Alex Sandro, o promettenti giovani quali l'attaccante argentino Dybala[7] – l'acquisto più oneroso del mercato bianconero in quest'annata[8] – e due prospetti italiani, il difensore Rugani e la punta Zaza.[7]
La nuova Juventus debutta l'8 agosto 2015 a Shanghai, aggiudicandosi la sua 7ª Supercoppa italiana dopo aver battuto la Lazio grazie a un 2-0 a opera dei neoacquisti Mandžukić e Dybala.[9] Meno positivo è invece l'avvio in Serie A, coi bianconeri che escono sconfitti dagli impegni agostani delle prime due giornate, rispettivamente, contro Udinese e Roma: per la prima volta nella sua storia la Vecchia Signora perde la prima di campionato davanti al proprio pubblico,[10] mentre con la sconfitta nella successiva trasferta capitolina incappa in un record negativo mai accadutole prima dall'istituzione del girone unico, e con il solo precedente della Prima Categoria 1912-1913.[11][12] Per i successivi due mesi la formazione torinese – rallentata sia dalla necessità di assemblare un nuovo gruppo di giocatori,[7] sia da numerosi problemi fisici in cui incappa la rosa[13][14] (su tutti lo stop cui è temporaneamente costretto Lichtsteiner, causa un'aritmia benigna risolta con un intervento di ablazione al cuore[15]) – non riesce a invertire questo trend: la prima vittoria della stagione arriva solo alla quarta giornata, sul campo del Genoa,[16] cui segue un andamento altalenante culminato nella sconfitta esterna del 28 ottobre contro il Sassuolo,[17] che dopo dieci turni fa scivolare i campioni uscenti all'undicesimo posto della graduatoria nonché a −11 dalla vetta, portando in questa fase vari addetti ai lavori a escluderli anticipatamente dalla lotta di vertice oltreché a bocciare frettolosamente il progetto di rinnovamento deciso dalla società.[18][19][20]
Tuttavia proprio da qui i piemontesi – nel frattempo ricompattatisi a livello di spogliatoio[21][22][23] e tornati tatticamente ad affidarsi, dopo infruttuosi esperimenti, a quel 3-5-2 alla base del precedente quadriennio di successi[14][24][25] – iniziano a risalire la china inanellando una serie di vittorie che già alla sosta natalizia li riporta tra le pretendenti al titolo;[7][24][26] spinta anche dalla crescita del ventiduenne Dybala, presto divenuto tra i punti fermi dell'undici titolare,[14][27][28][29] con il successo di Marassi sulla Sampdoria la Juventus chiude il girone di andata al secondo posto,[30] a –2 dal Napoli campione d'inverno,[31] proseguendo poi la sua striscia vincente fino allo scontro diretto coi partenopei di Sarri, il 13 febbraio 2016 a Torino, quando l'1-0 siglato da Zaza allo scadere vale ai padroni di casa il quindicesimo successo consecutivo[32] – la più lunga serie vincente della storia bianconera[33] –, che per la prima volta in stagione li porta in testa alla classifica.[34][35] Nelle settimane seguenti i piemontesi legittimano il primato grazie soprattutto a una retroguardia ermetica[36] che, contando sulle prestazioni di Buffon e della linea difensiva BBC (Barzagli-Bonucci-Chiellini) ormai divenuta tra le più note della storia bianconera[37][38] – e che seppur meno compatta rispetto al passato causa infortuni, trova in elementi quali Alex Sandro e Rugani delle valide alternative[36] –, permette al capitano di stabilire il nuovo primato d'imbattibilità del massimo campionato italiano per un portiere (974'),[39] e alla squadra di inanellare 10 gare consecutive senza subire reti, record della massima serie italiana;[40] la striscia viene interrotta da un rigore del torinista Belotti in occasione del derby del 21 marzo, vinto 4-1.[41]
Parallelamente al campionato, il 23 marzo 2016 viene inaugurato il J-Medical, centro medico di proprietà della società e adiacente lo Stadium.[42] Viene così portato il progetto nato nel 1994,[43][44][45] proseguito con gli accordi del 2002[46] e del 2010[47] e con l'inaugurazione dello Juventus Stadium nel 2011,[48] dell'Area 12 nello stesso anno[49] e del J-Museum nel 2012.[50]
Gli uomini di Allegri compiono il decisivo allungo verso il titolo nel mese di aprile, approfittando di una crisi di risultati del Napoli che permette così ai bianconeri di distanziarli in maniera definitiva,[52][53] riconfermandosi de facto campioni d'Italia con il successo 2-1 nell'accesa e convulsa trasferta di Firenze del 24 aprile – risoltasi nei minuti finali, con il gol-scudetto di Morata e un calcio di rigore parato da Buffon –,[54] e festeggiato matematicamente il giorno dopo grazie alla sconfitta degli azzurri sul campo della Roma:[55] portando a conclusione una rimonta-record[56][57] apparsa per lunghi tratti proibitiva, sia giornalisticamente sia statisticamente – «nessuno, nella storia era risalito dal baratro in cui era sprofondata la Juve d'inizio stagione; nessuno aveva mai infilato la stratosferica serie di 24 vittorie su 25 seguita a quell'avvio infelice; nessuno, nemmeno il grande Zoff, aveva saputo chiudere la sua porta tanto a lungo quanto il Buffon di questo campionato» –,[58] dopo 81 anni la Juventus bissa il suo Quinquennio d'oro divenendo inoltre la prima squadra, nella storia del calcio italiano, a mettere assieme due diverse serie vincenti di cinque campionati consecutivi.[59]
Più lineare il cammino juventino nelle coppe. In Champions League,[60] in un equilibrato girone che oltre ai finalisti della precedente edizione vede gli inglesi del Manchester City, gli spagnoli del Siviglia detentori dell'Europa League e i tedeschi del Borussia M'gladbach,[61] i piemontesi ottengono la matematica qualificazione alla fase a eliminazione diretta con una giornata di anticipo, grazie alla vittoria interna del 25 novembre 2015 sui mancuniani;[62] tuttavia la sconfitta rimediata all'ultima giornata sul campo di Siviglia relega i bianconeri al secondo posto del proprio raggruppamento[63] e all'accoppiamento, negli ottavi di finale, con un club di prima fascia, i teutonici del Bayern Monaco.[64] Nel doppio confronto i torinesi riescono a ridurre la forbice con i favoriti bavaresi, non riuscendo tuttavia a superare il turno: dopo aver recuperato due reti nella gara di andata allo Stadium,[65] nel ritorno all'Allianz Arena gli uomini di Allegri sono a lungo virtualmente qualificati fin quando subiscono al 90' il gol che porta il confronto ai supplementari, dove la squadra di Guardiola ha la meglio per 4-2 estromettendo così gli italiani dalla competizione.[66]
In Coppa Italia la Juventus inizia la propria campagna di difesa del trofeo dagli ottavi di finale, dove allo Stadium supera di goleada i concittadini del Torino,[67] ottenendo poi l'accesso alle semifinali con il successo nei quarti in casa della Lazio, battuta con il minimo scarto grazie alla goal-line technology.[68] Più complicata si rivela la semifinale, un doppio derby d'Italia con l'Inter: nonostante la vittoria 3-0 maturata nell'andata allo Stadium,[69] i bianconeri non riescono a gestire il vantaggio nella sfida di ritorno a San Siro, cedendo con il medesimo rovescio all'undici di Mancini e traghettando così il confronto sino ai tiri di rigore prima di avere la meglio dei nerazzurri e assicurarsi la loro seconda finale consecutiva nella manifestazione[70] – cosa che non accadeva dai tempi del Trio Magico, 56 anni addietro.[71] Nella decisiva sfida del 21 maggio all'Olimpico di Roma, la Juventus vince la sua undicesima Coppa Italia e seconda consecutiva, superando 1-0 il Milan grazie a un gol di Morata arrivato nel secondo tempo supplementare:[72] così facendo i torinesi sono i primi, nella storia del calcio italiano, a conquistare due double nazionali di fila; chiudendo infine l'annata con in bacheca tutti e tre i trofei stagionali (campionato, coppa e supercoppa nazionale) organizzati dalla Lega Serie A, i bianconeri inanellano il loro primo treble nazionale.[73]
Divise e sponsor
Per quanto concerne la fornitura tecnica, dopo dodici anni la Juventus chiude il rapporto con Nike accordandosi, a partire da questa stagione, con adidas;[74] un passaggio di consegne già ufficializzato a suo tempo nel 2013.[75] Come sponsor ufficiale permane, per il quarto anno, la casa automobilistica Jeep. A fronte dei successi sportivi maturati nella stagione precedente, per la terza volta nella storia bianconera (come già nel 1960-1961 e nel 1995-1996) compaiono assieme, sulle maglie, lo scudetto e la coccarda tricolore. Inoltre, sempre sopra le proprie uniformi, per la prima volta il club sceglie di mostrare anche la terza stella, che assieme alle altre due va a sormontare lo stemma societario.[76]
Per il suo esordio assoluto con la squadra torinese, il marchio tedesco disegna una prima divisa caratterizzata da una palatura piuttosto fitta della maglia – sono ben 11 le strisce, 6 nere e 5 bianche –, adottando inoltre una particolare cucitura che conferisce a esse un effetto zigzag; la zona posteriore della casacca è invece contraddistinta da un grande pannello bianco sulla schiena, atto a contenere nomi e numeri dei giocatori. Il tutto è accompagnato a pantaloncini e calzettoni, come da tradizione, bianchi.[74] Eccezionalmente, in occasione dell'incontro della 38ª e ultima giornata del campionato di Serie A, giocato allo Stadium contro la Sampdoria, e della finale di Coppa Italia, giocata all'Olimpico di Roma contro il Milan, la Juventus scende in campo con la divisa casalinga della stagione 2016-2017.[77]
Casa
Casa (maggio 2016)
Trasferta
Terza divisa
Per la seconda uniforme viene invece rispolverato lo storico completo casalingo utilizzato dai calciatori juventini sino al 1903, quando questi scendevano in campo vestiti di rosanero. L'originaria camicia rosa d'inizio Novecento è stata reinterpretata da adidas con l'apposizione di una fascia sul petto, composta da righe bianche e rosa scuro, un dettaglio a sua volta richiamato sui calzettoni; neri, invece, i pantaloncini.[74] La terza uniforme consiste invece in una maglia nera con bordini e dettagli – compreso lo stemma del club – in oro, pantaloncini che sfumano nel bianconero, e calzettoni bianchi.[78] Questa fa parte della collezione spark in the night che lega sei dei club più vincenti d'Europa (oltre alla Juve, Bayern Monaco, Chelsea, Manchester Utd, Milan e Real Madrid) vestiti nella stagione 2015-2016 da adidas:[79] uniformi accomunate dall'uso di un colore scuro di base, e disegnate con l'intento di rendere omaggio alla storia, ai tifosi e alle città d'origine delle succitate formazioni.[80] Tutte e tre le divise juventine recano inoltre, come personalizzazione, un elemento stilistico che riprende il design della copertura esterna dello Juventus Stadium: una bordatura inferiore sulle maglie home e away (nera sulla prima, bianca sulla seconda),[74] e un pattern sui pantaloni della third.[78]
Infine, per gli estremi difensori è stata ideata una maglia troncata declinabile in varie colorazioni. In particolare la prima opzione, che utilizza il nero per la zona di spalle e maniche, e il grigio per il resto del busto, riprende la storica uniforme indossata da Dino Zoff[76] nelle sue ultime stagioni juventine, nei primi anni 1980, e poi mantenuta dai suoi eredi in porta per quasi tutto il resto di quel decennio.[81] A questa si affiancano tre varianti monocromatiche, che ricorrono a diversi toni di verde, giallo e blu. Similmente con quanto avvenuto con i calciatori di movimento, anche i portieri juventini scendono eccezionalmente in campo sul finire dell'annata con la divisa della stagione 2016-2017.
Vicepresidente: Pavel Nedvěd (dal 23 ottobre 2015)
Amministratore delegato - CFO: Aldo Mazzia
Amministratore delegato - Direttore generale Sport: Giuseppe Marotta
Amministratori: Maurizio Arrivabene, Giulia Bongiorno, Paolo Garimberti, Assia Grazioli-Venier, Pavel Nedvěd, Enrico Vellano e Camillo Venesio (fino al 23 ottobre 2015); Maurizio Arrivabene, Giulia Bongiorno, Paolo Garimberti, Assia Grazioli-Venier, Caitlin Hughes, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio ed Enrico Vellano (dal 23 ottobre 2015).
Fonte: Serie A – Classifiche, su legaseriea.it. URL consultato il 24 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 12 giugno 2018). Legenda: Luogo: C = Casa; T = Trasferta. Risultato: V = Vittoria; N = Pareggio; P = Sconfitta.
Statistiche dei giocatori
Sono in corsivo i calciatori che hanno lasciato la società a stagione in corso.
^ Angelo Carotenuto, Chi comanda in uno spogliatoio, su carotenuto.blogautore.repubblica.it, 18 gennaio 2016. URL consultato il 17 febbraio 2016 (archiviato l'11 marzo 2016).
^Zaza: «Dopo Sassuolo, la svolta», su juventus.com, 9 marzo 2016. URL consultato il 10 marzo 2016 (archiviato dall'url originale l'11 marzo 2016).
^ab Fabio Barcellona, La rincorsa della Juventus, su ultimouomo.com, 24 dicembre 2015. URL consultato il 17 febbraio 2016 (archiviato il 30 gennaio 2016).
^ Fabio Barcellona, I segreti di Allegri, su ultimouomo.com, 11 maggio 2016. URL consultato il 12 maggio 2016 (archiviato il 17 maggio 2016).
^I due quinquenni, in Juventus Special, Juventus Football Club S.p.A, 29 aprile 2016. URL consultato il 12 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2016).
«Ieri Rosetta-Caligaris-Monti, oggi Bonucci, Barzagli e Chiellini. Paragone impossibile, ma suggestivo. Giorgio Chiellini, a sinistra, è la versione moderna e meno romantica di Umberto Caligaris, difensore da tempesta e assalto. tutto impeto e forza fisica. [...] Accostare Andrea Barzagli a Virginio 'Viri' Rosetta è rendere omaggio ad una leggenda dei nostri tempi: Barzagli viene, si capisce, da un mondo diverso e lontano, ma di Rosetta riproduce, oltre alla grandezza, anche la juventinità. [...] Leonardo Bonucci ha la classe che richiede l'arduo compito di tamponare e subito proporre gioco. Un regista arretrato, giusto il ruolo (fatte tutte le distinzioni del caso) che Luis Monti interpretava negli anni Trenta»
^ Massimo De Luca, La domenica dei verdetti, su circomassimo.corriere.it, 3 aprile 2016. URL consultato il 26 aprile 2016 (archiviato il 22 aprile 2016).
^Stasera in campo con la maglia 2016/17, su juventus.com, 14 maggio 2016. URL consultato il 17 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2016).
^abEcco la terza maglia, su juventus.com, 27 agosto 2015. URL consultato il 27 agosto 2015 (archiviato dall'url originale il 29 agosto 2015).
^La lista Champions bianconera 2015/16, su juventus.com, 1º settembre 2015. URL consultato il 1º settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2015).
^abcACCORDI CON L'OLYMPIQUE DE MARSEILLE (PDF), Juventus Football Club. URL consultato il 1º settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 30 settembre 2015).
^Manchester City Vs. Juventus (PDF), su it.uefa.com, Union of European Football Associations, 15 settembre 2015. URL consultato il 20 maggio 2016 (archiviato il 23 giugno 2016).
^Juventus Vs. Siviglia (PDF), Union of European Football Associations, 30 settembre 2015.
^Juventus Vs. Manchester City (PDF), Union of European Football Associations, 25 novembre 2015. URL consultato il 20 maggio 2016 (archiviato il 26 novembre 2015).
^Siviglia Vs. Juventus (PDF), Union of European Football Associations, 8 dicembre 2015. URL consultato il 20 maggio 2016 (archiviato il 24 giugno 2016).
^Juventus Vs. Lazio, su it.soccerway.com, 8 agosto 2015. URL consultato il 23 dicembre 2015 (archiviato il 24 dicembre 2015).
^La Primavera si ferma solo ai rigori, su juventus.com, 4 giugno 2016. URL consultato il 4 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2016).
^Primavera: la Viareggio Cup è nostra!, su juventus.com, 30 marzo 2016. URL consultato il 30 marzo 2016 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2016).
^Il fine settimana dei nostri ragazzi, su juventus.com, 20 giugno 2016. URL consultato il 20 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2016).