Citato in un diploma del Barbarossa del 1164, fu feudo degli Aleramici di Monferrato, che vi edificarono un castello. Passò quindi ai Paleologi, che ne ampliarono le fortificazioni e promossero la costruzione del complesso dei Servi di Maria (XV secolo). Fu infine feudo dei conti Callori, che ne mantennero il possesso fino all'Ottocento.
Oggetto di scontri e devastazioni durante le guerre di successione del Monferrato, fu sconvolto anche da un'epidemia di peste nel 1691.
«D'argento, al tralcio di vite al naturale, sinuoso in palo, munito di cinque minori tralci, dello stesso, il tralcio maggiore fruttato di uno nel punto d'onore, i tre tralci minori posti a destra, il superiore pampinoso di due, il mediano fruttato di uno, l'inferiore fruttato e pampinoso di uno, i due tralci minori posti a sinistra, il superiore fruttato e pampinoso di uno, l'inferiore fruttato di uno, essi grappoli d'uva, di porpora, ed essi pampini, di verde. Ornamenti esteriori da Comune.[4]»
Il comune ha perso i due terzi della popolazione residente in cento anni, a partire dall'anno 1911. Attualmente i colombiani residenti a Vignale Monferrato sono 18, quasi tutti legati da vincoli di parentela e giunti dalla Colombia grazie a don Pier Luigi Acuto, parroco della chiesa di San Bartolomeo.
A Vignale, si svolgeva ogni anno un significativo appuntamento culturale denominato "Vignale Danza": una manifestazione estiva nel corso della quale si esibiscono compagnie di ballo provenienti da tutto il mondo. Dall'estate 2015 viene organizzato il Vignale Monferrato Festival[7]
Banca Dati MonferratoArte: Vignale Monferrato Il sito contiene un vasto repertorio storico-bibliografico degli artisti attivi nelle Chiese extraurbane della diocesi di Casale Monferrato.