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Acido mefenamico

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Acido mefenamico
Nome IUPAC
Acido 2-(2,3-dimetilfenil)aminobenzoico
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC15H15NO2
Massa molecolare (u)241,285 g/mol
Numero CAS61-68-7
Numero EINECS200-513-1
Codice ATCM01AG01
PubChem4044 CID 4044
DrugBankDBDB00784
SMILES
CC1=C(C(=CC=C1)NC2=CC=CC=C2C(=O)O)C
Dati farmacologici
Modalità di
somministrazione
orale
Dati farmacocinetici
Biodisponibilità90%
Legame proteico90%
Metabolismoepatico
Emivita2 ore
Escrezionerenale e fecale
Indicazioni di sicurezza

L’acido mefenamico è un farmaco appartenente alla famiglia dei FANS con attività antinfiammatoria (potenza pari a circa il 50% rispetto al fenilbutazone), antipiretica e analgesica. L'acido mefenamico è l'unico fenamato a presentare sia un'azione centrale sia periferica. Le sue proprietà sono dovute alla capacità di inibire la cicloossigenasi nella sintesi delle prostaglandine.[1][2]

Farmacocinetica

Una volta assunto per os l'acido mefenamico viene assorbito rapidamente dal tratto gastrointestinale. Un picco di concentrazione plasmatica di 10 µg/mL si raggiunge 2-4 ore dopo la somministrazione orale di 1 g di farmaco. Il 99% di una dose si lega alle proteine plasmatiche. L'emivita plasmatica risulta di 3-4 ore. Circa il 50% del farmaco viene escreto nelle urine principalmente in forma di metaboliti coniugati con acido glucuronico, mentre il 20% viene eliminato con le feci in forma di metaboliti non coniugati.[3][4]

Tossicità

La DL50 per os nel topo è pari a 630 mg/kg, nel ratto è 790 mg/kg. Gli effetti tossici sono in genere associati a concentrazioni plasmatiche superiori a 10 µg/mL.

Uso clinico

L'acido mefenamico è stato ampiamente utilizzato nella pratica clinica per alleviare il dolore di intensità lieve-moderata correlato ad alcune malattie reumatiche, in particolare alla osteoartrite[5][6] e all'artrite reumatoide.[7][8]
Il farmaco è stato utilizzato anche per i soggetti in età pediatrica.[9][10] Ha inoltre trovato impiego nelle lesioni a carico dei tessuti molli, in altre condizioni muscolo-scheletriche dolorose e nella dismenorrea.[11][12][13]
L'acido mefenamico si è dimostrato utile anche nel trattamento dell'attacco acuto dell'emicrania[14] e della cefalea.[15]

Secondo uno studio pubblicato sul Nature Communications, potrebbe rivelarsi efficace a combattere la Malattia di Alzheimer.[16]

Dosi terapeutiche

Il prodotto può essere somministrato per via orale e per via rettale alle dosi di 0,5-1,5 g al giorno. In genere, a una posologia di attacco di 0,5 g, seguono somministrazioni di 250 mg ogni sei ore.

Effetti collaterali e indesiderati

L'acido mefenamico può causare disturbi gastrointestinali tra i quali diarrea, gastriti, duodeniti, ulcera peptica ed emorragia gastrointestinale.[17]
Altri effetti indesiderati sono cefalea, sonnolenza, vertigini, nervosimo, disturbi visivi.[18]
In letteratura sono stati anche riportati casi di anemia emolitica, agranulocitosi, pancitopenia, trombocitopenia, porpora trombocitopenica e aplasia midollare. Il farmaco può inoltre provocare nefropatia,[19][20] insufficienza renale,[21] broncocostrizione e attacchi asmatici in pazienti ipersensibili.[22]

Controindicazioni

L'acido mefenamico non deve essere somministrato a pazienti affetti da ulcera peptica, da infiammazioni croniche del tratto gastrointestinale, o con anamnesi di ipersensibilità nei confronti di altri FANS.
Il farmaco deve essere somministrato con cautela nei soggetti con alterazione nota della funzionalità renale ed epatica.

In caso di sovradosaggio, l'acido mefenamico presenta una decisa tendenza a indurre convulsioni tonico-cloniche.[23][24] L'esecuzione di una lavanda gastrica e la somministrazione di una dose abbondante di carbone attivo sono provvedimenti che appaiono in genere sufficienti per affrontare i casi di eventuale sovradosaggio.

È noto che l'acido mefenamico potenzia l'effetto degli anticoagulanti cumarinici. Pertanto in questi casi il dosaggio del warfarin e simili dovrà essere ridotto per prevenire un eccessivo allungamento del tempo di protrombina.[25][26]

Note

  1. ^ Anderson AB, Haynes PJ, Guillebaud J, Turnbull AC, Reduction of menstrual blood-loss by prostaglandin-synthetase inhibitors, in Lancet, vol. 1, n. 7963, aprile 1976, pp. 774–6, PMID 56590.
  2. ^ Haynes PJ, Flint AP, Hodgson H, Anderson AB, Dray F, Turnbull AC, Studies in menorrhagia: (a) mefenamic acid, (b) endometrial prostaglandin concentrations, in Int J Gynaecol Obstet, vol. 17, n. 6, 1980, pp. 567–72, PMID 6106574.
  3. ^ (DE) Jahn U, Adrian RW, [Pharmacological and toxicological testing of new anti-inflammatory agent azapropazon=3-dimethylamine-7-methyl-1,2-(n-propylmalonyl)-1,2-dihydro-1,2,4-benzotriazine], in Arzneimittelforschung, vol. 19, n. 1, gennaio 1969, pp. 36–52, PMID 5819362.
  4. ^ Winder CV, Wax J, Scotti L, Scherrer RA, Jones EM, Short FW, Anti-inflammatory, antipyretic and antinociceptive properties of N-(2,3-xylyl)anthranilic acid (mefenamic acid), in J. Pharmacol. Exp. Ther., vol. 138, dicembre 1962, pp. 405–13, PMID 14001132.
  5. ^ Buchmann E, Mefenamic acid compared with indomethacin and placebo in osteoarthritis, in Ann Phys Med, Suppl, 1966, pp. 119–25, PMID 4895004.
  6. ^ Barnard-Jones K, Davies RW, Lalla O, Mann PG, Welch RB, Mefenamic acid versus ibuprofen in osteoarthritis--a double-blind cross-over study, in Br J Clin Pract, vol. 40, n. 12, dicembre 1986, pp. 528–31, PMID 3307863.
  7. ^ Myles AB, Bacon PA, Williams KA, Mefenamic acid in rheumatoid arthritis, in Ann. Rheum. Dis., vol. 26, n. 6, novembre 1967, pp. 494–8, PMC 1010434, PMID 4294443.
  8. ^ Barnardo DE, Currey HL, Mason RM, Fox WR, Weatherall M, Mefenamic acid and flufenamic acid compared with aspirin and phenylbutazone in rheumatoid arthritis, in Br Med J, vol. 2, n. 5509, agosto 1966, pp. 342–3, PMC 1943158, PMID 5920657.
  9. ^ (DE) Fehlhaber C, Lempp R, Schmid-La Rosée D, [Analgesic and antipyretic effect of mefenaminic acid in children and adolescents], in Med Welt, vol. 28, luglio 1967, pp. 1655–8, PMID 4890157.
  10. ^ Weiss CF, Harris ST, Barrow WB, Buchanan RA, Mefanamic acid--an antipyretic for use in children, in J. Pediatr., vol. 72, n. 6, giugno 1968, pp. 867–70, PMID 5652617.
  11. ^ Budoff PW, Use of mefenamic acid in the treatment of primary dysmenorrhea, in JAMA, vol. 241, n. 25, giugno 1979, pp. 2713–6, PMID 376875.
  12. ^ Pulkkinen MO, Kaihola HL, Mefenamic acid in dysmenorrhea, in Acta Obstet Gynecol Scand, vol. 56, n. 1, 1977, pp. 75–6, PMID 320811.
  13. ^ Tilyard MW, Dovey SM, A comparison of tiaprofenic acid, mefenamic acid and placebo in the treatment of dysmenorrhoea in general practice, in Aust N Z J Obstet Gynaecol, vol. 32, n. 2, maggio 1992, pp. 165–8, PMID 1520205.
  14. ^ Al-Waili NS, Treatment of menstrual migraine with prostaglandin synthesis inhibitor mefenamic acid: double-blind study with placebo, in Eur. J. Med. Res., vol. 5, n. 4, aprile 2000, pp. 176–82, PMID 10799353.
  15. ^ (DE) Beubler E, [Pharmacotherapy of headache with special reference to migraine], in Wien Med Wochenschr, vol. 144, n. 5-6, 1994, pp. 100–1, PMID 8053212.
  16. ^ Analgesico anti-Alzheimer, restituisce la memoria: test positivi sui topi, su Adnkronos. URL consultato il 14 agosto 2016.
  17. ^ Wolfe JA, Plotzker R, Safina FJ, Ross M, Popky G, Rubin W, Gastritis, duodenitis, and bleeding duodenal ulcer following mefenamic acid therapy, in Arch. Intern. Med., vol. 136, n. 8, agosto 1976, pp. 923–5, PMID 949194.
  18. ^ Holmes EL, Experimental observations on flufenamic, mefenamic, and meclofenamic acids. IV. Toleration by normal human subjects, in Ann Phys Med, Suppl, 1966, pp. 36–49, PMID 4895006.
  19. ^ Robertson CE, Ford MJ, Van Someren V, Dlugolecka M, Prescott LF, Mefenamic acid nephropathy, in Lancet, vol. 2, n. 8188, agosto 1980, pp. 232–3, PMID 6105396.
  20. ^ (DE) Brunner K, Burger HR, Greminger P, Streuli R, [Mefenamic acid (Ponstan)-induced acute interstitial nephritis with reversible, severe, non-oliguric renal failure], in Schweiz Med Wochenschr, vol. 115, n. 48, novembre 1985, pp. 1730–4, PMID 4081705.
  21. ^ Itami N, Akutsu Y, Yasoshima K, Tochimaru H, Takekoshi Y, Matsumoto S, Progressive renal failure despite discontinuation of mefenamic acid, in Nephron, vol. 54, n. 3, 1990, pp. 281–2, PMID 2314551.
  22. ^ Szczeklik A, Gryglewski RJ, Nizankowska E, Asthma relieved by aspirin and by other cyclo-oxygenase inhibitors, in Thorax, vol. 33, n. 5, ottobre 1978, pp. 664–5, PMC 470958, PMID 725838.
  23. ^ Kingswell RS, Mefenamic acid overdose, in Lancet, vol. 2, n. 8241, agosto 1981, p. 307, PMID 6114349.
  24. ^ Frank JJ, Wightkin WT, Hubner JW, Acute toxicity of nonsteroidal antiinflammatory agents: seizure following a mefenamic acid overdose, in Drug Intell Clin Pharm, vol. 17, n. 3, marzo 1983, pp. 204–5, PMID 6839946.
  25. ^ Sellers EM, Koch-Weser J, Displacement of warfarin from human albumin by diazoxide and ethacrynic, mefenamic, and nalidixic acids, in Clin. Pharmacol. Ther., vol. 11, n. 4, 1970, pp. 524–9, PMID 5429179.
  26. ^ Sellers EM, Koch-Weser J, Kinetics and clinical importance of displacement of warfarin from albumin by acidic drugs, in Ann. N. Y. Acad. Sci., vol. 179, luglio 1971, pp. 213–25, PMID 5285376.

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